Processo alla mafia di Bagheria| Cinque condanne, 11 assoluzioni

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03 Aprile 2017, 16:31

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PALERMO – Una sfilza di assoluzioni e solo cinque condanne. Si chiude così una tranche del processo nato dal blitz Reset che azzerò la mafia di Bagheria e dintorni.

Questi i condannati: Giacinto Di Salvo (9 anni), Francesco Mineo (7 anni), Silvestre Girgenti, Francesco Centineo e Pietro Liga (6 anni e 8 mesi ciascuno). Si tratta di pene in continuazione con precedenti condanne e per tutti gli imputati sono cadute una serie di ipotesi di estorsione.

Assolti Salvatore Lauricella, Giovanni Mezzatesta, Umberto Guagliardo, Onofrio Morreale, Giacinto Tutino, Gino Mineo, Andrea Carbone, Nicola Eucaliptus, Giuseppe Scaduto, Giovanni Trapani, Francesco Lombardo. Erano difesi, tra gli altri, dagli avvocati Claudio Gallina Montana, Antonio Turrisi,Raffaele Bonsignore, Giovanni Castronovo, Angelo Barone, Jimmy D’Azzò e Salvo Priola.

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La sentenza del giudice per l’udienza preliminare Gigi Omar Modica ha stabilito che le partici civili, se da un lato incassano il risarcimento danni da parte degli imputati condannati, dall’altro dovranno rimborsare le spese legali in favore dell’imputato Giovanni Mezzatesta. Tra questi ci sono anche gli imprenditori Toia.

Una prima parte del processo si era conclusa con ventiquattro condanne. A cominciare da quelle inflitte a Giuseppe Di Fiore e Nicolò Greco. Il primo sarebbe stato il braccio operativo del secondo, considerato la testa dell’acqua ma che nel frattempo è deceduto.

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03 Aprile 2017, 16:31

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