02 Gennaio 2023, 20:50
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“Guardi, siamo sconvolti, non conosco tutti i dettagli, ma non voglio esprimere giudizi definitivi. Ecco, non me la sento”. Filippo Tripoli, sindaco di Bagheria, l’abbiamo conosciuto nella trincea del Covid, per l’impegno e i puntuali bollettini.
Oggi, si trova a dovere affrontare un’altra tragedia. La storia di una maestra di cinquantacinque anni, Teresa Spanò, benvoluta e riservata, uccisa, nella cittadina a due passi da Palermo, dalla figlia diciassettenne, secondo la cronaca fin qui disponibile. “Avevo il cellulare scarico, per questo non è stato semplice trovarmi – dice Filippo, il primo cittadino -. Che le devo dire? Quello che è successo è terribile, ma una ragazza di diciassette anni, quasi una bambina, che uccide la mamma, vive un profondo disagio. Non me la sento di puntare il dito. Dobbiamo discutere di questo disagio, è necessario riflettere”.
Teresa Spanò era conosciuta per la sua mitezza e per il suo garbo, sia nel suo mondo professionale che fuori. Dice il professore Giuseppe Carlino, preside a Casteldaccia, nell’istituto in cui la maestra insegnava: “Era la mia seconda collaboratrice, faceva parte dello staff della presidenza. Avevamo un ottimo rapporto. Teresa era molto amata da colleghi e studenti, la ricordo come una grande lavoratrice”.
Bagheria è attonita, pervasa dallo sgomento. Il sentimento che colpisce tutti è palpabile e viene descritto dalla stringatissima nota comunale che è il riflesso dello choc collettivo: “È una tragedia che ci lascia sgomenti. È un dramma che colpisce nel profondo l’intera comunità bagherese”.
Le parole del sindaco Tripoli invitano a vivere il dolore, trasformandolo in riflessione. Ma questo dolore, adesso, brucia in modo cocente. Bagheria è colpita al cuore (Roberto Puglisi)
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02 Gennaio 2023, 20:50