11 Gennaio 2024, 21:41
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PALERMO – Omicidio preterintenzionale e non volontario come sosteneva l’accusa, con l’attenuante della provocazione. La Corte di assise di Palermo ha condannato Gianvito Italiano a 10 di carcere per l’omicidio di Vincenzo Trovato. Entrambi ventiduenni. La Procura aveva chiesto una pena più pesante: 16 anni e 4 mesi.
Il delitto avvenne la notte del 12 agosto 2022 davanti ad un locale sul lungomare di Balestrate. C’era stata una lite tra la vittima ed un cugino dell’imputato che sferrò un pugno a Trovato. Le tensioni sembravano rientrate. La vittima si era allontanata, salvo poi tornare in macchina brandendo una chiave inglese. Cercava la persona che lo aveva colpito con un pugno. Da qui la legittima difesa invocata dall’avvocato Franco Lo Sciuto, che al termine dell’arringa aveva chiesto l’assoluzione o in subordine la derubricazione in omicid preterintenzionale. Ed è questa la richiesta accolta. Il delitto fu ripreso da alcune telecamere di sorveglianza. Secondo la procura, l’imputato avrebbe potuto fermarsi ed invece affondò il colpo per uccidere.
“Leggeremo con attenzione – spiega l’avvocato Pino Muscolino, che ha difeso la famiglia Trovato, parte civile al processo -. Se riterremmo che sussistano i presupposti solleciteremo noi stessi la Procura ad avanzare appello contro questa sentenza di primo grado”. Ai familiari è stata riconosciuta una provvisionale per il risarcimento dei danni.
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11 Gennaio 2024, 21:41