Ballardini pronto per Frosinone: | “La salvezza dipende da noi”

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23 Aprile 2016, 12:00

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PALERMO – L’aria da ultima spiaggia si respira chiaramente, prima della partenza alla volta di Roma. Il Palermo vola, viaggia verso un bivio che passa da Frosinone. Retrocedere o sperare ancora, due strade che non lasciano alternativa a Davide Ballardini e alla sua squadra: “Speriamo che la partita di domani sia decisiva – esordisce il tecnico in sala stampa – così come le restanti tre. Noi dobbiamo fare in modo che domani sia una partita importante e che ce ne siano altre altrettanto importanti”. Poco importa se il fattore ambientale sarà decisamente ostile ai rosa. Sempre meglio del vuoto in cui è andata in scena la sfida con l’Atalanta: “Quel che è strano è giocare a porte chiuse, senza gente. Sia che ti incitino o che ti fischino. Va bene così, lo stadio deve essere pieno. In casa ci devono essere i tifosi che spingono, in trasferta ci saranno i tifosi che spingono gli altri. Mi pare una cosa stimolante”.

Si ripartirà dal pareggio casalingo con i nerazzurri e da delle scelte tattiche apparse cervellotiche. Su tutte, il rilancio da titolare di Djurdjevic, reduce dalla tribuna contro la Juventus: “A Torino abbiamo fatto delle scelte perché le ritenevamo giuste – spiega Ballardini -. Conosco bene Djurdjevic e le sue caratteristiche, con me ha anche giocato. Per le sue caratteristiche pensavamo potesse essere d’aiuto con l’Atalanta, poi abbiamo pensato di farlo giocare per una parte della partita e di inserire Gilardino per la seconda parte”. Proprio il bomber biellese è stato sacrificato due volte dal tecnico, che però nei suoi confronti spende solo parole d’elogio: “Gilardino è un campione, un ragazzo meraviglioso e un giocatore ancora molto importante per il Palermo. Vale per lui come per gli altri”. E su quella che può essere l’invadenza di uno Zamparini “più allenatore”, riprendendo le parole di Novellino, Ballardini taglia corto: “No”, il commento laconico dell’allenatore rosanero.

Scelta ponderata, dunque, quella dell’esclusione di Gilardino. Così come quella del modulo da presentare domani a Frosinone. Ballardini, però, non si sbottona: “Sappiamo già chi giocherà. Lo sappiamo noi, voi lo saprete dopo i giocatori, com’è giusto che sia. Abbiamo visto diverse soluzioni, ci saranno valutazioni nella rifinitura e stamattina abbiamo già chiarito un dubbio che avevamo. Le nostre valutazioni fanno sempre riferimento allo stato di forma dei nostri giocatori. Gli avversari sono importanti, dobbiamo essere bravi ad attaccarli e difenderci da loro, ma dobbiamo pensare ad essere protagonisti”. Anche perché, come già ribadito, la sfida di domani e le ultime di campionato assumono un’importanza capitale: “Più ci avviciniamo alla fine, più è importante fare tanti punti. A Frosinone dobbiamo essere bravissimi sotto tanti aspetti”.

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Guai a farsi forza con la prova schiacciante dell’andata: “Quella è una storia finita – prosegue Ballardini -. Quella partita dobbiamo scordarcela. Il Frosinone in casa ha dato fastidio a tutti, anche alla Juventus. C’è qualche eccezione come Napoli e Fiorentina, poi ricordo che la Roma fece fatica”. Servirà fare attenzione, assumendo un atteggiamento quando più equilibrato possibile: “Non è che mettendo tanti attaccanti si diventa più pericolosi in avanti. La Roma, per esempio, gioca spesso senza un primo attaccante, con Perotti e due esterni, e sono bravissimi ad attaccare gli spazi”. In tal senso, Ballardini ha un Quaison pronto a far saltare il banco: “Con l’Atalanta è entrato benissimo in partita, ma nel calcio ci sono due fasi. Quando non hai palla devi essere bravo a difendere, bisogna essere equilibrati e compatti”.

Parole che lasciano intendere quanto in casa Palermo non sia ancora scattato l’allarme rosso. Si scende in campo senza l’intenzione di strafare e con la consapevolezza di poter raggiungere l’obiettivo, giocando come si sa: “Siamo convinti di avere le qualità per essere all’altezza della situazione – ribadisce Ballardini -. Per me il Palermo ha dei giocatori molto interessanti. I meno giovani sono ragazzi seri e capaci. Capitano situazioni del genere nel calcio, ma le qualità umane e tecniche per superarle ci sono”. Tutto nelle mani dei rosa, quindi? “Sì – rassicura Ballardini – sono certo che dipenda tutto dal Palermo. Da qui alla fine mancano quattro partite. Se il Palermo gioca le partite per com’è capace di fare, allora il futuro è nelle sue mani”. Tra ventiquattr’ore capiremo se queste certezze sono fondate o meno.

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23 Aprile 2016, 12:00

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