28 Aprile 2017, 05:52
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PALERMO – La ricordano mentre giocava con la sorellina o mentre era sulla bicicletta. Nella loro mente ci sono il suo sorriso dolce e i suoi grandi occhi scuri. Una vicina di casa l’ha vista per l’ultima volta la scorsa settimana: la piccola Giulia Mazzola teneva stretta la mano della madre, stavano rientrando nella loro abitazione di via Mongitore, all’Albergheria. E’ proprio nel cuore del centro storico palermitano che continuano a scendere le lacrime, che i dubbi e le domande si susseguono.
Sull’incidente che lunedì è costato la vita alla bambina di sei anni, le indagini stanno cercando di fare chiarezza e nelle prossime ore gli esiti dell’autopsia disposta dal pm potrebbero fornire importanti elementi per stabilire le cause della morte. Di certo c’è che quel giorno all’interno della Golf si trovavano sei persone: la telecamera che si trova nelle vicinanze dell’incrocio tra la via Giorgio Arcoleo e la via Morso ha immortalato le tragiche fasi dello schianto.
Alla guida c’era Caterina M. di 28 anni, al suo fianco Olivia C., 45 anni, con la piccola in braccio. Sul sedile posteriore si trovavano invece altre tre donne: dopo l’impatto una di loro ha cercato di soccorrere la bambina, poi dal mezzo sono uscite le altre persone. L’esame autoptico che sarà eseguito all’istituto di Medicina legale del Policlinico stabilirà se a provocare il decesso è stata l’apertura dell’airbag. Soltanto successivamente la salma sarà consegnata alla famiglia per la celebrazione del funerale.
“Una famiglia affiatata – dice Giuseppina Correnti, che abita in via delle Balate – genitori giovani, figlie stupende. Da lunedì non facciamo che pensare a Giulia, alla madre e al padre che dovranno convivere con questa tragedia”. “Siamo tutti addolorati – aggiunge Paolo Fricano – purtroppo a volte non ci si rende conto di quanto possa essere pericoloso agire con superficialità quando si è in macchina. Lunedì la notizia ha subito fatto il giro del quartiere, in molti ci siamo precipitati in via Arcoleo, non riuscivamo a credere ai nostri occhi. Non ci resta che pregare e cercare di stare il più vicino possibile a questa famiglia”.
Nel quartiere, su iniziativa della parrocchia San Giuseppe Cafasso e dell’associazione “Le Balate”, è partita da alcuni giorni una raccolta fondi che ha trovato adesioni in gran parte del centro storico, compresa la zona del Capo e dell’Olivella. Mercoledì pomeriggio una messa è stata dedicata alla bambina, a celebrarla padre Massimiliano Turturici. Tante piccole mani colorate, inoltre, sono state dipinte sulle pareti di una stanza dedicata a Giulia nei locali dell’associazione in cui trascorreva i suoi pomeriggi. Lì la bambina svolgeva il doposcuola e partecipava alle attività ludiche: “Giulia, ti vogliamo bene”, si legge all’interno di un grande cuore giallo.
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28 Aprile 2017, 05:52