11 Maggio 2019, 05:56
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Domenica urne aperte per i ballottaggi che chiuderanno questa tornata di amministrative siciliane. Dei sette comuni più grandi chiamati al voto, la partita si è chiusa al primo turno solo in due, Bagheria e Aci Castello, con i successi di candidati moderati e trasversali. Negli altri cinque, Caltanissetta, Gela, Mazara, Monreale e Castelvetrano, si decide tutto con le sfide a due al termine delle quali si potranno tirare le somme tra vincitori e vinti. Si vota dalle 7 alle 23. Livesicilia seguirà in diretta lo spoglio.
Caltanissetta
Nell’unico comune capoluogo chiamato al voto, si dovrebbe creare una convergenza gialloverde sul modello del governo nazionale. Anche se i rapporti romani tra Lega e 5 Stelle sono forse ai minimi storici, a Caltanissetta il grillino Roberto Gambino poterebbe ricevere una buona mano dalla Lega. Non c’è apparentamento, non ci sono ufficiali alleanze ufficiali ma i big del Carroccio hanno detto forte e chiaro che non sosterranno il candidato del centrodestra Michele Giarratana. E quindi non resta che la scelta tra restare a casa o votare il grillino. La sinistra lascia liberi gli elettori come ha detto il candidato Salvatore Messana. Un documento firmato da diversi esponenti dem ha chiuso a ogni ipotesi di sostegno a Giarratana (“È oggettivamente inconcepibile ed inimmaginabile, per quanto ci riguarda, trovare punti di convergenza con il programma del centrodestra”), ma qualche voto al candidato di centrodestra da quelle parti potrebbe arrivare.
Gela
Nella città più grande in cui si vota la sfida vede opposti il candidato sovranista (Lega-FdI) Giuseppe Spata e quello “antisovranista” Lucio Greco, sui cui convergono Pd e Forza Italia. I due aggettivi sono alquanto esemplificativi ma la sfida di Gela ha una valenza politica proprio in questa chiave di lettura, come laboratorio politico di quello schema che piace a Gianfranco Micciché e che solletica anche qualche esponente dem. Cosa faranno i grillini qui? Restituiranno il favore di Caltanissetta? I grillini non si sbilanciano e lasciano libertà di voto. Cosa farà la base nessuno lo sa, ma la classe dirigente del partito siciliano ha da tempo scelto il suo bersaglio polemico in Forza Italia con strali continui all’indirizzo di Gianfranco Micciché (tutti restituiti). Di certo il candidato leghista potrà contare sul sostegno del terzo classificato al primo turno, Maurizio Melfa.
Mazara del Vallo
Salvatore Quinci al primo turno ha ottenuto il 33 per cento e se la vedrà col leghista Giorgio Randazzo, che ha totalizzato il 21. Quinci, che proviene dal mondo cattolico, gode dell’appoggio, tra gli altri, del Pd. I grillini non sono schierati nemmeno qui, ma il leghista Randazzo può sperare in qualche voto da quella direzione. Poi c’è Forza Italia, che potrebbe optare per il candidato di destra in un’ottica di (vecchia) coalizione, ma che da queste parti ha una guida vicinissima a Micciché, alfiere dell’antileghismo. Eleonora Lo Curto dell’Udc (l’ala più in sintonia con Micciché e con il suo afflato moderato antisovranista) si è lanciata in un endorsement per Quinci salvo poi procedere a una mezza retromarcia.
Monreale
Il duello al ballottaggio sarà tra Alberto Arcidiacono (24% al primo turno), autonomisti e DiventeràBellissima, e l’uscente Pietro Capizzi (23%), appoggiato da una parte del Pd e da pezzi del centrodestra. La parte del Pd che non ha seguito Capizzi andrà su Arcidiacono, in forza dell’apparentamento chiuso tra questi e Roberto Gambino (in liste civiche che sostenevano quest’ultimo c’erano pezzi di Pd).
Castelvetrano
Niente accordi qui, dove si sfidano Calogero Martire, civico centrista, ed Enzo Alfano del M5s. Pasquale Calamia, candidato del Pd rimasto fuori dal ballottaggio lascia libertà di voto. Ma la base dem sembra essere più tentata dal candidato grillino. Qui, e a Caltanissetta, Luigi Di Maio è venuto a spingere i candidati grillini questa settimana.
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11 Maggio 2019, 05:56