Ballottaggio a Noto e Lentini |Plebiscito a Ferla - Live Sicilia

Ballottaggio a Noto e Lentini |Plebiscito a Ferla

Due i sindaci eletti (nella foto).

Il voto nel Siracusano
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SIRACUSA – Quattro i comuni chiamati al voto nella provincia di Siracusa per le amministrative di ieri: Lentini, Noto, Sortino e Ferla. Il responso delle urne ha detto ballottaggio nei due comuni più grossi, Lentini e Noto. Sindaci eletti al primo turno a Sortino e Ferla. A Lentini il 19 giugno sarà ballottaggio tra Stefano Battiato (28,01%) e Saverio Bosco (23,35): il primo, candidato del centrodestra; il secondo di un centrosinistra riconducibile all’area riformista, lontano dalla maggioranza Pd che di fatto è la vera sconfitta a Lentini (il suo candidato, Andrea Zarbano, è arrivato ultimo con il 9,92%). A Noto sarà ballottaggio tra il sindaco uscente, Corrado Bonfanti 37,45% (Pd, Patto per Noto, Impegno per Noto, Noto 2020) e Corrado Figura 26,30% (Noto Libera, Noto 3.0, Insieme per Noto, Noto Movimento popolare). Sindaco eletto al primo turno a Sortino e Ferla (comuni con meno di 15mila abitanti). A Sortino il nuovo sindaco è Vincenzo Parlato, a capo di una lista di centro, già vicesindaco per 5 anni e dunque in continuità con la passata Amministrazione di Enzo Buccheri. Parlato si aggiudica la sfida per 91 voti su Carmelo Spataro: 1297 voti Parlato (26,03%), 1206 Spataro (24,21%). Sfida avvincente anche perché il terzo, Dionisio Mollica ha chiuso con il 21,58%. “Siamo in continuità con un’amministrazione che è stata di sacrifici – dice il neo sindaco – che serviranno adesso a risalire la china. Gli elettori hanno capito e accettato”. Già un annuncio concreto sulla vicenda che ha contrapposto di recente il Comune e l’Ast sulla qualità del trasporto studenti, dopo l’incendio di un autobus e lo scampato pericolo per 60 ragazzi: “Ho una delibera di giunta – ha annunciato Parlato – con mandato di interrompere i servizi con l’Ast. Questa è anche la mia volontà”. Tutto facile, infine, nella piccola Ferla, dove a dirla con il Tresette, si è votato “col morto”. Al rischio infatti, che il sindaco uscente Michelangelo Giansiracusa giocasse in solitario, meno di un mese prima del voto si è fatto ricorso a una “lista civetta” con un candidato di comodo, amico di amici dello stesso sindaco. Al voto con una sola lista l’avversario del giovane Giansiracusa sarebbe stato il quorum: il 50 per cento più uno da raggiungere, pena l’annullamento della votazione. Scongiurata questa eventualità anche grazie alla presenza della lista fake, tutto è filato liscio per Giansiracusa: l’affluenza è stata sì bassa (66,33%, un calo dell’11% rispetto al 2011) ma scontato il plebiscito: 92,18%. Unico strascico: il ricorso all’espediente della lista civetta potrebbe offuscare l’immagine efficiente, giovane e 2.0 che l’ambizioso sindaco renziano s’è costruito in questi anni. Ma lui spiega: “Il rischio di non raggiungere il quorum era reale, in un comune piccolo con moltissimi residenti all’estero. Assurdo conteggiare tra gli elettori persone che non possono votare. Per questo, tutto sommato, il 66% di votanti descrive a parer mio una grande partecipazione”. In generale è cresciuto l’astensionismo: considerati i dati d’affluenza nei 4 comuni, il calo medio di votanti è stato del 7%: -10,98 a Ferla, -8.93 a Lentini, –3,49 a Noto, -3,92 a Sortino.

 


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