05 Maggio 2024, 08:11
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PHILADELPHIA (USA) – Identificata una variante genetica causale fortemente associata all’obesità infantile: la scoperta si deve ai pediatri del Children’s Hospital di Philadelphia (Chop) ed è resa nota sulla rivista Cell Genomics.
Lo studio fornisce nuove intuizioni sull’importanza di una regione del sistema nervoso, l’ipotalamo e del suo ruolo nell’obesità infantile comune. Il gene potrebbe servire come un bersaglio trattabile con future terapie.
Sia i fattori ambientali, sia quelli genetici giocano ruoli critici nell’aumento dell’incidenza dell’obesità infantile. Studi precedenti mostrano che le vie neuronali nell’ipotalamo regolano il consumo di cibo e sono regolatori chiave della malattia.
Confrontando il genoma di bambini obesi con quello di coetanei di peso normale i pediatri hanno individuato una variante genetica specifica fortemente associata solo all’obesità infantile e non a quella dell’adulto; il gene si trova sul cromosoma 12 e si chiama ‘rs7132908’ e si trova vicino al gene FAIM2 importante per lo sviluppo del sistema nervoso.
“La variante scoperta si associa a uno dei segnali genetici più forti mai trovati per l’obesità infantile”, spiega il primo autore dello studio Sheridan Littleton. In esperimenti in provetta i ricercatori hanno dimostrato che a questa variante si associa potenzialmente una riduzione dei neuroni nella regione ipotalamica.
“Con ulteriori ricerche, c’è il potenziale per scoprire come questa variante genetica possa divenire il bersaglio di nuove terapie specificamente progettate per trattare l’obesità infantile”, aggiunge.
Oltre all’obesità infantile, il locus in questione è stato trovato essere collegato a una varietà di problemi di salute correlati, tra cui una suscettibilità elevata al diabete di tipo 2, un aumento della percentuale di grasso corporeo nei bambini e negli adulti, e un’età più precoce del ciclo mestruale.
“Questo lavoro sottolinea ulteriormente come il cervello sia centrale nella genetica dell’obesità e ci fornisce una strategia per ulteriori studi”, concludono i ricercatori.
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05 Maggio 2024, 08:11