11 Dicembre 2019, 14:31
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PALERMO – Spiate dalle telecamere piazzate in classe, cinque maestre di una scuola materna di Borgetto avrebbero maltratto gli alunni, tra cui un disabile, durante le ore di lezione. Oggi sono state condannate dal giudice per l’udienza preliminare Antonella Consiglio a due anni ciascuno di carcere con la sospensione condizionale della pena.
Le indagini sono partite il 18 aprile 2018, quando alcuni genitori riferirono, tramite gli avvocati Bartolomeo Parrino e Vania Varvaro, ai carabinieri che i loro figli tornavano a casa con segni evidenti di percosse. “Ti faccio cadere i denti, ma sei scemo, io veramente a qualcuno ammazzo, la testa ti svito” erano le frasi urlate dalle insegnanti, e registrate nei video. L’accusa era rappresentata in aula dal pubblico ministero Giorgia Righi.
Nella scuola “c’era una clima – dissero gli inquirenti – di vessatoria prevaricazione in danno dei minori, infliggendo loro sofferente fisiche e morali tali da rendere per questi ultimi abitualmente mortificante ed intollerabile la frequentazione della scuola materna”. I piccoli venivano “aggrediti fisicamente, con schiaffi, calci e spinte, al corpo e al volto, nonché afferrandoli per le braccia e per le orecchie e trascinandoli perle aule, costringendoli con la forza a stare seduti e in silenzio”.
I genitori degli otto bambini si sono costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Bartolomeo Parrino, Vania Varvaro, Salvo Bonnì e Giuseppina Liparoto. I primi due legali hanno ottenuto un risarcimento danni anche i nonni delle piccole vittime.
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11 Dicembre 2019, 14:31