09 Marzo 2019, 18:06
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PALERMO – Banca Igea, banca siciliana guidata da Francesco Maiolini, sarebbe pronta ad acquisire la più antica banca privata romana: la banca del Fucino. Nei giorni scorsi, secondo quando pubblica il Sole 24 Ore, è stato deliberato l’aumento di capitale da 200 milioni.
In questi giorni è atteso il via libera della Vigilanza alla fusione fra i due istituti. La Banca di Italia dovrà pronunciarsi sull’operazione con cui i soci di Igea Banca, la Ggg Investment di Giorgio Girondi e gli azionisti del “Fucino”, la famiglia Torlonia, intendono ripulire la banca romana da 314 milioni di crediti lordi deteriorati con la collaborazione della Sga, società partecipata dal Tesoro. Le due banche si fonderanno ma la banca del Fucino non perderà la sua identità ma si limiterà a offrire servizi bancari e finanziari a clienti privati di alto profilo. Così l’impresa dovrebbe conservare le due licenze. Con l’operazione Francesco Maiolini, in passato vertice di Banca Nuova, punta a giocare un ruolo di potenziale soggetto aggregante del centro Italia.
La rete di Igea Banca porterebbe così il capitale necessario per il salvataggio dell’istituto dopo che all’inizio del 2018 la proprietà della banca ha deciso di non prendere parte all’aumento di capitale. Banca Igea è una banca giovane, attiva dal novembre 2015, operativa con quattro filiali a Palermo, Catania, Bronte e a Roma. La compagine sociale è costituita prevalentemente da soggetti appartenenti a diversi ordini professionali, enti istituzionali e da alcuni selezionati imprenditori per un totale di circa mille soci. Il presidente è Mauro Masi, ex direttore Rai con un passato in Banca d’Italia.
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09 Marzo 2019, 18:06