11 Aprile 2017, 19:17
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PALERMO – Il 19 aprile arriveranno i rimborsi per tutti gli azionisti di Banca Nuova che hanno aderito all’offerta di transazione avanzata dalla banca “madre”, ossia la Popolare di Vicenza. Il Consiglio di amministrazione della Pop vicentina, che controlla interamente l’istituto siciliano, infatti, riunitosi oggi, ha rinunciato alla condizione sospensiva rappresentata dal raggiungimento della soglia minima dell’ottanta per cento delle adesioni.
L’offerta, come detto, prevede un “rimborso” di nove euro ad azione, a fronte dei circa 62 euro del costo originario. Azioni che si sono “sgonfiate” in pochi mesi. Una vicenda che oggi è oggetto delle indagini delle Procure. La proposta, arrivata dal nuovo management della Popolare, riduce, per fare qualche esempio, a 900 euro l’investimento minimo di 6.250 euro, e in appena 43 mila euro acquisti più onerosi come quello di un imprenditore che ha comprato azioni per 300 mila euro. Una proposta che aveva inizialmente dato vita a numerose reazioni negative. Man mano rientrate, facendo spazio a una più generale volontà di accettare le condizioni proposte dal nuovo management, oggi espressione del Fondo Atlante, che ha sostituito il cda guidato da Gianni Zonin.
Per favorire la transazione, l’Istituto ha previsto anche un pacchetto di agevolazioni rivolte ai clienti. Tra queste, condizioni commerciali che consentiranno di beneficiare di rendimenti maggiorati sulle somme che saranno eventualmente depositate presso le banche del Gruppo (quindi anche in Banca Nuova). Previste anche agevolazioni consistenti su alcuni prodotti e servizi bancari (Conti correnti e mutui).
“Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza – si legge in una nota dell’istituto – ringrazia le decine di migliaia di azionisti che hanno dimostrato di dar fiducia alla Banca, per accompagnarla nel percorso di ristrutturazione in corso e rinnova il proprio sostegno ai territori e alle comunità in cui la Banca opera”.
L’offerta di transazione, rivolta a circa 94 mila azionisti (tra questi anche i clienti di Banca Nuova) e avviata lo scorso 10 gennaio 2017, si era conclusa alle 13.30 del 28 marzo 2017, in seguito alla proroga del termine per aderire, inizialmente fissato al 22 marzo 2017. Hanno aderito infine 66.770 azionisti (pari al 71,9% del totale), portatori del 68,7% delle azioni comprese nel perimetro della stessa. “Al netto delle posizioni irrintracciabili – precisa la banca – e di quelle già oggetto di specifica analisi, la percentuale degli azionisti aderenti è pari al 72,9%, corrispondenti al 70,4% delle azioni BPVi rientranti nel perimetro dell’Offerta di Transazione”.
La somma totale spettante agli azionisti è quindi pari a 192,8 milioni di euro e verrà erogata il 19 aprile 2017. Saranno attivate anche le esclusive condizioni commerciali riservate a quanti hanno aderito all’offerta. “Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza – si legge sempre nella nota – auspica un’ampia adesione a tale iniziativa, a testimonianza degli stretti rapporti con la vita economica dei territori in cui la Banca opera”.
Il via libera all’offerta di transazione, consentirà, a partire dall’8 maggio 2017 di aderire all’“Iniziativa Welfare” con la quale la banca mette a disposizione degli azionisti in condizioni disagiate un fondo per complessivi 30 milioni di euro. “Il fondo – spiega la Pop vicentina – è un gesto concreto verso le situazioni di impoverimento e grave disagio sociale riguardanti numerosi azionisti risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza e mira a ricostruire la fiducia nella Banca. La richiesta di adesione all’Iniziativa Welfare potrà essere presentata dall’8 maggio 2017 fino al 7 luglio 2017; i termini e le condizioni per aderire sono indicati nel Regolamento dell’Iniziativa Welfare, disponibile sui siti web e presso le filiali delle banche del Gruppo”.
La soddisfazione di Adiconsum
Marco Stassi, presidente dell’Adiconsum Palermo Trapani, esprime soddisfazione per il raggiungimento dell’accordo transattivo con i clienti di Banca Nuova. “Sin dall’inizio della vicenda, Adiconsum ha sempre condiviso la proposta commerciale di Banca Nuova perché poneva al riparo i consumatori da giudizi dispendiosi e che molto probabilmente non avrebbero condotto a risultati migliori di quelli ottenuti con la transazione. Ove dovessero emergere responsabilità di carattere penale in capo ai precedenti amministratori della Banca, resta fermo che Adiconsum si riserva di tutelare i clienti”. Marco Stassi osserva infine come “Adiconsum è una associazione della CISL e, come tale, plaude all’accordo che porterà alla salvaguardia dei posti di lavori dei dipendenti di Banca Nuova”.
L’avvocato Andrea Vincenti, che ha seguito la vicenda per Adiconsum, evidenzia come “l’accordo dimostra che le associazioni dei consumatori possono esprimere una forza negoziale che per definizione manca al singolo consumatore, approntando, in tal modo, una efficace ed effettiva tutela dei diritti”.
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11 Aprile 2017, 19:17