23 Gennaio 2017, 13:35
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PALERMO – Il patron Zamparini si considera, di fatto, “parte lesa”. Ma il suo nome, a capo della lista dei “morosi” della Popolare di Vicenza resa nota dal telegionale de La7 ha ovviamente fatto presto il giro dei media nazionali. E grossa eco ha avuto ovviamente la notizia in Sicilia, dove l’imprenditore riveste il ruolo di presidente del Palermo Calcio. Sarebbe di 57 milioni la somma non “saldata” da Zamparini alla popolare vicentina fino a poco tempo fa nelle mani di Gianni Zonin. Soldi che – stando a una nota diramata dal gruppo che fa capo al patron friulano – sarebbe legata a un finanziamento concesso alla “Monte Mare Grado” di Zamparini dalla Popolare per l’acquisto di un terreno a Grado. Ma quell’investimento sarebbe stato frenato da una serie di problemi burocratici.
“Sino al 2015 – si legge in questa nota – la società proprietaria Monte Mare Grado ha pagato alla banca sul finanziamento interessi e spese per importo di 14 milioni di euro”. In mezzo, la richiesta della Bpv dell’acquisto di quote per circa 6 milioni di euro, da legare al finanziamento stesso.”Le azioni acquistate della BPV – prosegue la nota della società di Zamparini – provocavano la perdita totale dell’investimento passando dal valore di 6 milioni di euro a quello odierno di 100.000 euro. Perciò Zamparini e il gruppo hanno iniziato una azione giudiziaria nei confronti della banca e smesso di pagare interessi ritenendosi parte lesa sia per induzione al finanziamento che all’acquisto di azioni“.
Una vicenda che ricalca quella di tanti investitori e risparmiatori siciliani, come ha raccontato anche Livesicilia. Ma l’Isola in qualche modo torna in un’altra storia, tra quelle dei presunti “morosi” della Popolare vicentina. In particolare nella storia di Francesco Bellavista Caltagirone legato alla Sicilia non solo dall’origine familiare (quella dei Bellavista Caltagirone era una famiglia di costruttori palermitani), ma anche per le vicende assai più recenti di alcuni mega-investimenti della sua società “Acqua Marcia” che avrebbe nei confronti della Popolare di Vicenza un “debito” di oltre 17 milioni di euro. Quella società nell’Isola, circa 20 anni fa, puntò all’acquisto di un “pacchetto” di alberghi di gran lusso.
È già stato venduto il “San Domenico” di Taormina. In vendita sono ancora altri gioielli come il il “Des Etrangers” di Siracusa, il Grand Hotel Excelsior di Catania, l’Excelsior di Palermo, il Grand Hotel et Des Palmes di Palermo e il Grand Hotel Villa Igiea sempre di Palermo. Il valore complessivo stimato in vista della vendita è di circa 150 milioni di euro.
Ma la storia dei debiti bancari del “quasi siciliano” Caltagirone non si ferma alla Popolare di Vicenza. Stando a quanto ricostruito dal Sole 24ore, infatti, l’imprenditore sarebbe tra i primi debitori anche in Monte dei Paschi di Siena e Banca Etruria, i due istituti bancari in forte crisi salvati dall’intervento del governo costato decine di migliaia di euro di perdite a ciascuno degli obbligazionisti. Tra gli istituti che vanterebbero crediti nei confronti di Caltagirone, poi, anche Veneto Banca, Carife, Carige, Bnl, Banco Popolare.
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23 Gennaio 2017, 13:35