Banconote false: tre arresti | Libro mastro con 700 nomi

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24 Dicembre 2014, 06:30

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PALERMO – C’è una montagna di denaro falso in circolazione. È c’è pure il libro mastro degli spacciatori delle banconote taroccate. Lo hanno scovato i carabinieri che hanno arrestato tre nigeriani per le strade di Ballarò. O meglio, al termine di un inseguimento iniziato non lontano dal mercato palermitano.

In manette sono finiti Osayi Idemudia, 29 anni, Emeke Nwaebi, 31 anni, e Esosa Ekhator, di 24. Durante un servizio di pattugliamento, i carabinieri di una gazzella hanno visto sbucare dal mercato, erano le 7 del mattino di ieri, tre persone a bordo di una Fiat 600. Li hanno affiancati in corso Tukory e intimato l’alt.

Ed invece l’uomo al volante avrebbe tentato di accelerare. Pochi metri più avanti i tre sono stati bloccati. Li hanno visti armeggiare nervosamente. Passarsi qualcosa per le mani. Uno di loro, Osayi, aveva addosso 2500 euro in banconote da 5, 10 e 50 euro. Sul sedile posteriore della macchina, sotto alcune sciarpe, una mazzetta con 120 banconote da 50 euro. Seimila euro “visibilmente falsi”.

Altri soldi, circa 3800 euro, erano nascosti dentro il cruscotto. Anche questi erano falsi e con un unico numero seriale S20175422632. Non è tutto. In auto c’era un’agenda telefonica con 700 nomi, tutti stranieri, con accanto una cifra in euro. Secondo i carabinieri, si tratta del libro mastro con l’elenco delle persone incaricate di spacciare le banconote in giro per la città.

L’ipotesi su cui lavorano gli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Calogero Ferrara, è che i tre arrestati facciano parte di un’organizzazione più ampia che si sarebbe approvvigionata delle banconote in una stamperia ancora da individuare e servita di una rete di extracomunitari che gravitano nelle zone popolari della città. Il pm Ferrara è lo stesso che, assieme al collega Claudio Camilleri e all’aggiunto Dino Petralia, nelle scorse settimane ha arrestato una banda di cinesi e ghanesi che spacciavano monete false da uno e due euro. Gran parte degli incontri fra gli arrestati è stato monitorato proprio nella zona di Ballarò. Adesso si indaga per trovare eventuali collegamenti fra le due operazioni.

 

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24 Dicembre 2014, 06:30

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