“Abbiamo sequestrato l’autista | Mi devono campare a me”

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14 Dicembre 2017, 15:58

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PALERMO – Fabio Alvaro Algeri, soprannominato u pollo, in carcere parlava a ruota libera. Il 28 dicembre 2016 fu uno dei protagonisti del colpo fallito ai danni di una tabaccheria di Corso Vittorio Emanuele a Villabate. Si alzò in volo un elicottero che lo braccò fino all’arresto. Nei guai ora sono finiti gli altri dodici presunti componenti della banda.

Nella sala colloqui del carcere furono accese le microspie. Algeri era nervoso e indispettito mentre incontrava i parenti al colloquio perché gli altri componenti della banda non gli avevano garantito sostegno economico: “E loro, loro niente?… devo vedere come si comportano loro… me lo dovete fare sapere…”. Poi, ammetteva le sue colpe: “… tu lo sai dove la prendo nel culo… nel sequestro di persona. Il fatto che abbiamo sequestrato all’autista… sono stato solo, pi tutta a zita fuvu sulu… aspè io non dovrei essere qua.. Sandrino (identificato in Alessandro Cannizzaro) e quello che aveva la Lancia (si riferirebbe a Salvatore Unniemi), dovevo essere con loro… se me ne vado con loro unn’attummuliu, attummulia solo u camion… mi devono campare a me”. Cannizzaro e Unniemi sono considerati le menti dell’associazione specializzata negli assalti ai corrieri dei tabacchi.

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I familiari davano forza al suo ragionamento: “Almeno la casa la devono pagare… trecento cinquanta euro al mese… pollo non te la pagano, fanno schifo un con l’altro fanno schifo… i compagni mi pare a me che stanno facendo schifo”. E Oliva concludeva: “Vabbè appeno esco poi se ne parla, appena tu esci e iddi ti arrivano a dare piccoli non te ne prendere. Ci dici: Fabio non vuole niente. A posto”.

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14 Dicembre 2017, 15:58

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