13 Febbraio 2016, 10:11
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BRONTE – “Credete nei vostri sogni e perseguiteli”. Un messaggio semplice che porta con sé anche un invito ad avere “il coraggio di osare”, di provare a realizzarli questi sogni. Come ha fatto lui, il suo Francesco. Con queste parole Donata Agnello Foresta, direttore di I Love Sicilia, ha salutato ieri Antonio Paladino, vincitore del Premio “Francesco Foresta” con il racconto lungo “Banditi si muore”, e Calogero Arcidiacono, il giovane artista che ne ha realizzato la copertina. Ospiti negli studi di Radio TRC, nel programma “Cosa succede in città”, i tre banditi di Paladino hanno cominciato ieri pomeriggio a presentarsi al pubblico, dopo essere stati abbozzati dalla penna dell’autore a maggio dello scorso anno all’interno della quinta edizione del Premio Themis, organizzato dall’Associazione culturale brontese Orizzonti Liberi, e dopo essere diventati invece personaggi a tutto tondo grazie ai successivi mesi di lavoro.
“Sento di avere questa responsabilità, quando vedo il nome di Francesco Foresta sulla copertina, un uomo che ha avuto il coraggio di cambiare il modo di fare giornalismo in Sicilia e che ha dato a molti giovani la possibilità di vedersi aperte porte altrimenti blindate. Questa responsabilità che sento è solo pari all’orgoglio che provo nel vedere il suo nome vicino al mio”. Emozione nelle parole del giovane Paladino che durante il collegamento telefonico con Donata Agnello Foresta ha ringraziato lei e tutta la redazione di Live Sicilia per avere scelto la sua opera e avergli così dato la possibilità di fare conoscere a tutti Melo, Salvo e Nino, tre banditi “di necessità” che inseguiti dai carabinieri si rifugiano nella notte in una caverna. Il freddo vorrebbe indurre Melo a bruciare un libro trovato tra la refurtiva, ma in quel testo è il più anziano, Salvo, a riconoscere la Costituzione. Ed è così che una interminabile notte da trascorrere nel buio di una grotta si trasforma in una lettura appassionata e spesso ironica di quei diritti che nei “banditi ma pensatori. Zotici ma filosofi” innesca una presa di coscienza che passa a tratti attraverso l’incredulità per quanto sancito nel testo. Un’atmosfera sospesa resa perfettamente dal pennello di Calogero Arcidiacono, che dai banchi del Liceo Artistico “Ven. Ignazio Capizzi” di Bronte è riuscito a trasporre graficamente quanto Paladino ha invece messo in parole.
“Sono onorata che anche quest’anno Live Sicilia possa dare il suo contributo al Premio Themis per incoraggiare i giovani in queste loro attività. Francesco – nelle parole della moglie Donata – sarebbe stato fiero di avere un premio letterario a suo nome e soprattutto legato a dei ragazzi come loro, come Antonio e Calogero, che sono pronti ad accettare una sfida che probabilmente a questa età sembra più grande di loro ma che io spero, anche con il nostro contributo, gli spiani una strada che li aiuti a realizzare i loro sogni, esattamente com’è stato per Francesco”.
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13 Febbraio 2016, 10:11