PALERMO – “Se le bugie hanno le gambe corte, le ‘anomalie’ dei bandi del comune di Palermo le hanno cortissime. A poche ore dalla denuncia che avevamo formulato sulle stranezze del bando per finanziare attività di contrasto alla povertà educativa per bambini, bambine e adolescenti, ecco i clamorosi risultati.
La prima domanda di finanziamento è arrivata appena 4 ore dopo la pubblicazione del bando, il cui avvio non era stato neppure pubblicizzato. O siamo di fronte a un miracolo o qualcuno ha saputo in anticipo del bando. Lo diciamo pienamente consapevoli della gravità di questa affermazione”. Lo dichiarano i consiglieri del Gruppo consiliare “Progetto Palermo” Mariangela Di Gangi, Valentina Chinnici e Massimo Giaconia insieme a Franco Miceli, in merito al bando, dell’importo complessivo di 700 mila euro, pubblicato dal Comune in tarda mattinata del 2 settembre, per il quale la prima risposta è arrivata già alle 15.50 dello stesso giorno, sottolineando ancora una volta l’anomalia di un bando che non prevedeva la verifica di qualità dei progetti ma solo il criterio cronologico di presentazione delle istanze
“In più – continuano Di Gangi, Chinnici, Giaconia e Miceli – , la totale assenza di criteri qualitativi da valutare rispetto a progetti che, sulla carta, dovrebbero invece richiedere un metodo di intervento preciso, porta ad avere fra gli aggiudicatari un soggetto che parla di ‘Servizi e catering’, oltre a singole associazioni che, anche qui con una tempistica incredibile, sono riuscite a scrivere in poche ore ben due progetti. E’ ovvio che siamo di fronte ad una vicenda gravissima. Il Sindaco dia subito indicazioni perché questa procedura si fermi e, se non lo farà, lo facciano gli uffici in autotutela. Perché, mentre da più parti, a partire dalla Procura Minorile, arrivano allarmi sulla condizione giovanile in città, questa vicenda conferma ancora una volta la necessità di rivedere del tutto il sistema dei bandi e dei progetti una tantum per i bambini e le bambine. Occorre procedere all’accreditamento e alla verifica di qualità e professionalità per i centri aggregativi, in un quadro che preveda servizi stabili e coordinati, che valorizzino chi lavora e conosce davvero i quartieri, affrontando emergenze e marginalità.”
In alto l’immagine utilizzata da Mariangela Di Gangi sui propri canali social per denunciare l’accaduto, che riporta gli orari di presentazione delle prime domande di finanziamento pervenute in risposta al bando.