03 Ottobre 2023, 14:46
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PALERMO- “Leoluca Orlando candidato per le Europee? Mi pare un po’ presto per parlarne. La lista la decidono gli organismi di partito. Ci sarà un confronto, a tempo debito, all’interno del partito regionale e con il partito nazionale”.
Insomma, non è che il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, faccia salti di gioia davanti alla autocandidatura dell’ex sindaco di Palermo, lanciata formalmente alla presentazione del suo libro (‘Enigma Palermo’ con Constanze Reuscher) al Rouge et Noir. Era, però, prevedibile una tattica accorta. Il Professore non è un compagno di viaggio comodo. E le sue parole nei confronti democratici (“gli dò due anni”) non sono state tenere.
“Orlando – continua Barbagallo, parlando con LiveSicilia.it – ha gestito un lunghissima stagione amministrativa, a Palermo dove è stato il sindaco per eccellenza; per la mia generazione, quando iniziavamo a frequentare i movimenti giovanili nei primi anni Novanta, impersonava già allora un modello di amministrazione. Con lui la città ha fatto notevoli passi avanti”.
Una figura, quella del già primo cittadino, cha ha sempre mietuto consensi, nella complessità di un rapporto di odio-amore. Ammirato, detestato e, immancabilmente, a Palermo, votato. “I voti non ce li portiamo appresso – chiosa il segretario regionale del Partito Democratico – e non abbiamo il telecomando per gestirli. Soprattutto nel Pd e con l’elettorato del Pd. Le autocandidature tradizionalmente dalle nostre parti non funzionano”.
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03 Ottobre 2023, 14:46