08 Febbraio 2023, 21:23
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BIANCAVILLA. Ha ottenuto un considerevole sconto di pena in appello, per via di un “concordato” raggiunto dal suo difensore con la PG di Catania. Scende così da 30 anni a 13 anni, 1 mese e 10 giorni di reclusione la pena inflitta al barelliere Agatino Scalisi, difeso dall’avvocato Antonino Tomaselli, condannato per omicidio aggravato dall’avere favorito i clan mafiosi di Biancavilla Mazzaglia, Toscano e Tomasello, e nel clan adranita dei Santangelo.
Si è concluso così in appello il processo stralcio che segue l’inchiesta “Ambulanza della morte”. Secondo l’accusa, Scalisi avrebbe ucciso una paziente, un’anziana malata terminale, durante il trasporto con un’ambulanza privata dall’Ospedale di Biancavilla a casa, tramite un iniezione “di aria per via endovenosa”. Lo avrebbe fatto allo scopo di ottenere del denaro per la vestizione del corpo della defunta, soldi che in parte sarebbero finiti nelle casse dei clan mafiosi.
Il caso, si ricorda, riguarda anche un altro barelliere, Davide Garofalo, che invece ha preso l’ergastolo in primo grado e in appello e adesso attende che il processo approdi in Cassazione, perché condannato per l’uccisione di tre pazienti, con le stesse modalità. Garofalo è difeso dall’avvocato Turi Liotta. Scalisi – il quale, va evidenziato, è accusato di un omicidio pluriaggravato, a differenza di Garofalo (nel suo caso l’orrore ha riguardato l’uccisione di tre persone) – ha ottenuto le attenuanti generiche, ritenute prevalenti sulle contestate aggravanti: questo è bastato a far scendere notevolmente la pena. E il suo legale, contattato telefonicamente, si è limitato a esprimere “soddisfazione per l’accordo raggiunto con la Procura generale”. “Riteniamo – ha concluso – di aver raggiunto un risultato importante nell’interesse del nostro assistito”. La difesa insomma quasi certamente non farà ricorso in Cassazione.
Va evidenziato infine che Scalisi, 47 anni, è detenuto in Campania dal dicembre del 2021, ovvero poco dopo la sentenza di primo grado, che risale al 25 novembre di due anni fa. Ora il dispositivo è stato emesso dalla Corte d’assise d’appello di Catania. Il barelliere, così come l’altro imputato, è stato condannato anche per estorsione aggravata in concorso ai danni di una ditta di onoranze funebri, a cui sarebbe stato imposto di cedere l’uso gratuito e la gestione dell’autoambulanza dietro minaccia di danni ai beni dell’azienda e ritorsioni in ambito personale.
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08 Febbraio 2023, 21:23