15 Novembre 2016, 10:37
1 min di lettura
PALERMO – Avrebbe falsificato una prova a suo favore. Nuova contestazione per Rosario Basile. Le indagini della Procura trascinano altre tre persone e scuotono i vertici della Ksm.
Oltre a Francesco Di Paola, dirigente della società, già coinvolto nell’inchiesta, finiscono sotto accusa il figlio del patron e legale rappresentante della società, Filippo, e l’ex vice questore Luigi Galvano. Il gip li ha interdetti per 12 mesi dalle cariche. Lo stesso giudice, ha però respinto, la richiesta di ripristinare gli arresti domiciliare per Rosario Basile che resta obbligato a vivere lontano dalla Sicilia.
Secondo il pubblico ministero Siro De Fammineis, Basile per potere licenziare la donna con cui aveva aveva avuto una relazione, dalla quale è nato un figlio, aveva sostenuto che la stessa donna avesse una storia sentimentale con un collega. E per rendere credibile il tutto spuntarono dei messaggi. I due dipendenti, che il posto lo hanno perso davvero, hanno detto di conoscersi soltanto per ragioni di lavoro. Ed invece Basile si presentò all’interrogatorio con dei tabulati che contengono decine e decine di sms dal contenuto molto confidenziale che i due si sarebbero scambiati nel tempo. La donna, dunque, secondo la difesa, avrebbe mentito. Secondo i pm, invece, in tabulati sarebbero stati manomessi.
Pubblicato il
15 Novembre 2016, 10:37