“Basta coi tagli ai trasferimenti | Comuni a rischio dissesto”

di

01 Marzo 2019, 13:10

2 min di lettura

PALERMO – Una riforma del sistema di finanza regionale, diventato ormai troppo “episodico” e senza progettualità, lo stop alla riduzione dei trasferimenti dalla Regione ai Comuni e un contemporaneo aumento del Fondo per le autonomie. Queste alcune delle richieste avanzate dall’Asael, associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani, nel corso dell’audizione in commissione bilancio all’Ars sul cosiddetto ‘Collegato’ alla Finanziaria.

Tra i temi posti sul tavolo dal presidente dell’Asael, Matteo Cocchiara, soprattutto quello relativo ai tagli “con cui la Regione annualmente ha ritenuto di sopperire ad altre necessità”. “Ma ormai – ha evidenziato Cocchiara – la misura è colma. Anche il trasferimenti 2018 per i comuni oltre i cinquemila abitanti sono stati contratti di oltre il 28% rispetto all’anno precedente, di conseguenza ora occorre necessariamente scongiurare che nel 2019 questi enti siano costretti a dichiarare un probabile dissesto finanziario”. La soluzione, secondo Cocchiara, può avvenire “rimpinguando la previsione del Fondo per le autonomie per ottenere una sorta di compensazione rispetto a questo deficit”.

Tra gli argomenti evidenziati dall’associazione anche l’incidenza degli obblighi di raccolta differenziata sui bilanci dei Comuni: norme che costringono gli enti locali ad approvare Piani finanziari con aumenti notevoli della Tari. Una situazione che, secondo l’Asael, potrebbe causare, come sta già accadendo, l’aumento dell’evasione tributaria e, di conseguenza, il rischio di ricadute pesanti sui bilanci comunali, per via di una contestuale difficoltà di riscossione coattiva di cui in atto i Comuni soffrono e su cui è urgente che la Regione legiferi individuando il soggetto esattore.

Articoli Correlati

Ultima questione sottoposta è stata quella relativa al precariato degli enti locali, riguardo al quale la Finanziaria “continua a prevedere il finanziamento tramite un ‘fondo straordinario’, che appare – sottolinea l’associazione – in netto contrasto con la strada intrapresa dai Comuni con la stabilizzazione del personale”. L’Asael, che segue con apprensione anche la vicenda dei lavoratori Asu rimasti fuori dai percorsi di stabilizzazione, ha ricordato che “non è più rinviabile un intervento legislativo organico e strutturale, perché soltanto così si potrà garantire la legittimità di questi rapporti di lavoro tanto utili all’espletamento dei servizi comunali”.

 

Pubblicato il

01 Marzo 2019, 13:10

Condividi sui social