06 Agosto 2014, 14:08
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PALERMO – Basta “fottere e piangere”, la maggioranza si sieda attorno a un tavolo col presidente della Regione e collabori, senza polemiche e personalismi. L’auspicio è di Totò Cardinale, fondatore del Patto dei Moderati, uno dei gruppi che sostiene il governo di Rosario Crocetta. “Di fronte a questi rischi, a questa grande incertezza che avvolge anche la finanziaria non ci possono essere protagonismi, né giochi da parte di forze di maggioranza, che possano prendere le distanze e interpretare il ruolo della forza di lotta e di governo o usare, lo dico brutalmente il vezzo dei gatti, quello di fottere e piangere”.
Non la convincono le richieste di una maggiore connotazione politica dell’attività di governo?
“Che il governo debba avere la forza della politica, io lo dico da sempre, non sono uno che difende Crocetta ad ogni costo. Ma se qualcuno immagina che questa caratura politica debba diventare per Crocetta una camicia di forza, sbaglia. Non si può dimenticare che Crocetta è stato eletto dal popolo”.
Sì, ma un migliore raccordo con la maggioranza favorirebbe il governo. Guardi quello che è successo sulla manovra ter: quasi tutte le misure care a Crocetta sono saltate…
“Occorre che ci sia un migliore raccordo con le forze politiche, questa è la premessa. Questo rapporto deve rafforzare l’azione di governo. Ma ci vuole meno demagogia. Senza una maggioranza politica il governo è debole e io credo che questo sia nella consapevolezza di Crocetta. Ma questo non può essere uno strumento per avere un presidente che taglia solo i nastri. Bisogna trovare un punto di incontro. Anzi, aggiungo che l’avere allargato la maggioranza, aprendo a soggetti che venivano da altre esperienze politiche, sia stato utile e meritorio”.
Insomma, lei dice che i partiti non devono chiedere troppo…
“Avremo un autunno caldissimo in Sicilia. Che il Pd ritrovi la sua unità e che Crocetta si sforzi di dialogare con tutto il Pd è necessario. La maggioranza potrebbe comprendere anche il Nuovo centrodestra, questo è anche possibile. Ma non si può pensare che i partiti abbiano il controllo totale sul governo e che con una cabina di regia possano dettare la linea al presidente della Regione”.
Ma fin qui pare che questo rischio non si sia corso. Semmai si è assistito all’eccesso opposto…
“Sì, ma si arriva a questo ragionando con Crocetta, senza commettere errori. Il mio amico Leanza ieri ha detto: c’è un problema del Pd, se la veda il Pd. Sbagliato. È un problema di tutti nella maggioranza. Tutti hanno interesse che il Pd sia unito e adeguatamente rappresentato in giunta e bisogna farlo tenendo conto anche delle esigenze del presidente della Regione”.
Sul quale però il coro di critiche in questi giorni è apparso unanime. Tanto che il presidente ha scomodato la categoria del golpe…
“C’è chi lavora per indebolire Crocetta. Vedo attacchi continui, dei sindacati, degli organismi di categoria, a volte ingiustificati. Io credo che avere un governo forte interessi tutti. Anziché lanciare segnali di allarme o critiche che non trovano sbocchi, perché non creare una condizione nella quale una maggioranza si incontra e apre una linea di dialogo con il presidente della Regione?”.
Ma a chi spetta l’iniziativa di tutto ciò, se non al presidente della Regione?
“Io dico che un’altra persona al posto di Crocetta avrebbe preso quest’iniziativa. Ma lui non è personaggio politico che puoi irregimentare in uno schema. Spetta allora ai partiti e ai movimenti della maggioranza farlo. È un invito il mio, una preghiera. Si debbono incontrare tutti e parlare della sostanza dei problemi e non degli organigrammi. Un incontro del genere rasserenerebbe il clima e metterebbe al sicuro Crocetta. Attiviamoci tutti per fare, non per demolire. Anche a livello romano. Tra l’altro lì abbiamo la solidarietà e l’attenzione di personaggi che contano ne partito e nel governo, Faraone, Guerrini, lo stesso Delrio. Più forte è la spinta più capace sarà la risorsa. E poi penso ai ruoli che hanno Alfano, D’Alia… Facciamo tutti la nostra parte, parlando tutti insieme con Crocetta, non a uno a uno in ordine sparso. Di fronte ai passaggi di difficoltà, le forze politiche devono trovare unità”.
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06 Agosto 2014, 14:08