20 Gennaio 2013, 09:10
3 min di lettura
PALERMO – Alcuni tra i suoi più stretti collaboratori (r)assicurano: l’assessore sarà a Palermo ogni lunedì. Ed è già qualcosa. Perché da ieri, Franco Battiato è un assessore “nomade”. In tour per l’Italia. E, giusto per evitare geografici “conflitti di interesse”, tra le 42 date previste (con cadenza quasi quotidiana almeno fino al 4 aprile) tra Italia, Spagna, Belgio, Svizzera, Gran Bretagna e Germania, non ce ne sarà una, nemmeno una in Sicilia. Meglio non correre il rischio.
Franco Battiato è partito ieri. E girerà a lungo. Perfetta occupazione per un assessore incaricato del “Turismo”. Battiato è volato a Bergamo. Al Teatro Creberg è andato in scena il primo dei 42 concerti. La settimana dopo, l’Ars dovrà iniziare l’esame del Dpef. Il documento di programmazione economico e finanziaria predisposto dal governo, già al vaglio delle Commissioni legislative. Quindi, di lì a poco, ecco che dovrebbe aprirsi la sessione di bilancio. A quel punto, l’assessore-cantautore si sarà già esibito a Padova e Torino, probabilmente a Udine, Brescia, Livorno, Bologna. Fino a toccare Milano, a cavallo tra la fine di gennaio e i primi di febbraio.
Nel frattempo, la questione dell’assessore-fantasma (anzi, degli assessori fantasma, visto che la vicenda riguarda anche lo scienziato Antonino Zichichi) è sbarcata persino all’Ars. Dove il cantautore s’è visto di rado. E dove, in occasione della prima seduta, s’è persino visto “tirare le orecchie” dal presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone. La colpa di Battiato? Quella di essersi presentato senza cravatta. Dettagli. Minuzie. Nulla a che vedere con la sostanza dell’assenza. Di quello che era, tutto sommato, un copione già scritto. E che aveva visto lo stesso Battiato, nel prologo di questa avventura crocettiana, ammettere: “Io mica posso occuparmi di tutto ciò che riguarda l’assessorato. Posso semmai seguire alcuni grandi eventi”. Solo che al momento, gli unici eventi di cui si occuperà l’assessore saranno quelli riguardanti il suo tour.
E non a caso, nei giorni successivi alla nomina di Battiato, s’erano rincorse le voci che suggerivano un suo parziale “passo indietro”. La modifica della sua investitura: da assessore a superconsulente, o “Alto commissario per la Cultura”. Un modo, insomma, per preservare l’effetto simbolico, mediatico legato all’immagine di un artista amato e stimato, fiore all’occhiello della cultura siciliana. Voci, quelle, che oggi assumono maggiore forza. Un senso più compiuto. E non confortano granché le rassicurazioni dell’artista che qualche settimana fa precisava: “Ho scelto due collaboratori per gli uffici di staff del mio assessorato, che mi seguiranno per tutto il tour. Lavorerò anche durante quelle date”. E diventa quasi un particolare che i due collaboratori siano i produttori del suo film su Gesualdo Bufalino. Preoccupa semmai la convinzione che questo basti per surrogare quell’assenza. Insieme alla nomina di un dirigente generale come Alessandro Rais, certamente capace. Ma che non potrà sopperire alle funzioni proprie di un assessore: chi risponderà alle interrogazioni parlamentari, alle interpellanze? Come farà a presentarsi in Commissione parlamentare quando sarà necessario?
Battiato non sarà in Sicilia, salvo sporadiche parentesi, fino al 4 aprile prossimo. Data dell’ultimo concerto del suo tour. A Zurigo, in Svizzera. A pochi chilometri dall’altro assessore “in video-conferenza”, Antonino Zichichi, che guida il suo assessorato dai laboratori di Ginevra.
“Ma noi siamo due creativi – diceva Battiato alcune settimane fa – dateci del tempo, e vedrete”. Finora, però, i due rami dell’amministrazione sono immobili. “I fondi Ue rischiano di esser persi, il Turismo è in crisi, gli albergatori protestano” ha denunciato Caputo all’Ars. Mentre Legambiente ha attaccato Zichichi: “I musei chiudono, e lui non si è mai visto in assessorato”. Ma gli assessori scelti da Crocetta, lo avevano detto: saranno un po’… nomadi. Come quelli amati da Franco Battiato, e dipinti in una delle sue splendide canzoni. Quei nomadi che “cercano gli angoli della tranquillità nelle nebbie del nord e nei tumulti delle civiltà”. Sarebbe il massimo se, di tanto in tanto, quella pace si trovasse anche sotto il sole palermitano e tra i corridoi dell’assessorato al Turismo. Ma per quello, bisognerà aspettare. Il maestro torna ad aprile. Ma due collaboratori lo seguiranno lungo le date del suo tour. Mentre i suoi assistenti assicurano: “Sarà in Sicilia ogni lunedì”. Meno male.
Pubblicato il
20 Gennaio 2013, 09:10