19 Giugno 2019, 04:53
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CEFALU’ – A volte piombavano in casa delle persone, le assonavano e razziavano ogni oggetto di valore. Altre volte prendevano di mira i B&B dove alloggiavano i turisti. Altre ancora picchiavano le vittime in strada per rubargli biciclette, scooter e portafogli. Neppure le chiese venivano risparmiate dagli assalti.
Su richiesta del pubblico ministero Giorgia Spiri il giudice per le indagini preliminari Filippo Lo Presti ha emesso quattro ordinanza di custodia cautelare. In carcere finiscono il ghanese Rauf Mohamed Abdul, il marocchino Kamal Rochdi e il tunisino Ahmed Hamzaoui. Arresti domiciliari per il palermitano Carlo Catalano. Hanno un’età compresa fra ventisei e trentatré anni. Le indagini sono dei poliziotti del commissariato Oreto.
Quella dell’estate 2018 fu un’ondata di colpi nel centro storico. Una parte viene contestata ai quattro indagati. Quello dal bottino più cospicuo ebbe per vittime due coniugi che vivevano in via dei Credenzieri: 20 mila euro.
Nel mirino finirono pure la chiesa San Nicolò dei Greci alla Martorana, in piazza Bellini, dove furono rubate dieci audiogude, e Casa Professa, dove i ladri si impossessarono di uno zaino di proprietà di don Pierluigi De Lucia, di diversi oggetti sacri e delle offerte dei fedeli.
A volte le vittime era sorprese nel sonno. Come l’uomo che si era disteso sul divano della sua abitazione in vicolo Santa Chiara con la finestra aperta per il caldo. Si risvegliò frastornato: si erano portati via ottanta euro, un pc portatile, un asciugacapelli, telo da marte e infradito.
In molti casi sono steste le stesse vittime a riconoscere i presunti autori dei colpi, pregiudicati e già noti alle forze dell’ordine, dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza.
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19 Giugno 2019, 04:53