09 Agosto 2021, 14:04
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PALERMO – Scovato un B&B trasformato in casa di appuntamenti. La polizia ha sequestrato, a due passi dal Teatro Massimo, a Palermo, in pieno centro città, una nota struttura diventata alcova di diverse prostitute e trans italiani e stranieri.
Le indagini condotte dalla Squadra mobile, avviate nel mese di giugno dalla Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione, hanno permesso di appurare come la struttura ricettiva fosse divenuta meta privilegiata per le professioniste dell’intrattenimento sessuale, che potevano contare per il loro business sulla posizione strategica dell’albergo, in quanto facilmente raggiungibile dai clienti e sulla riservatezza del proprietario, che avrebbe tollerato la loro attività quale strategia per vincere la concorrenza di altri alberghi cittadini ed assicurarsi lauti guadagni.
Il proprietario, secondo quanto accertato dagli investigatori, non avrebbe posto alcun ostacolo burocratico a patto che le sex workers ricevessero i clienti, così soddisfacendo la politica gestionale di riempire il maggior numero di camere possibili, grazie alla prassi costante di omettere le registrazioni delle persone alloggiate e dei loro clienti. Il costo per ogni stanza oscillava da 50 a 80 euro al giorno, che le lucciole corrispondevano cash senza l’emissione di alcuna ricevuta fiscale.
Al momento del sequestro sono state identificate nove prostitute straniere, alcune delle quali con cittadinanza italiana, regolarmente soggiornanti in Italia, rinvenute all’interno delle stanze in due casi in compagnia di due clienti, tutte corredate dal necessaire per le loro pratiche sessuali oltre che da alcuni post-it con cui venivano date indicazioni ai clienti sulle modalità di svolgimento delle loro performance. Il tariffario variava da 50 a 150 euro, a seconda della tipologia di prestazione, cosi’ da soddisfare anche i clienti più esigenti, la cui platea ricomprendeva dai liberi professionisti agli operai. Il proprietario e la ex moglie, preposta alla gestione amministrativa del b&b, sono stati denunciati perché in qualità di gestori tolleravano la presenza delle sex workers, consentendone l’attività di meretricio. Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi atti ad appurare eventuali violazioni tributarie.
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09 Agosto 2021, 14:04