30 Maggio 2013, 19:36
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PALERMO – La figura di Pino Puglisi al centro del libro “Beato tra i mafiosi” presentato nei locali della Feltrinelli di Palermo. Il volume, scritto a triplice mano da Francesco Palazzo, Augusto Cavadi e Rosaria Cascio, narra la storia di Don Pino a partire dal suo arrivo nella parrocchia di Brancaccio. A prendere parte all’evento, tra gli altri, Gregorio Porcaro, con-parroco di Puglisi e la giornalista Stefania Petyx.
La figura del martire viene ricordata tramite le gesta, le parole e gli insegnamenti che hanno smosso dal profondo le fondamenta di un quartiere difficile: “Puglisi non era solo il prete di Brancaccio, era un padre, un amico, un insegnante, un confidente privilegiato – queste le parole d’esordio di Gregorio Porcaro – Pino amava dire che Brancaccio era un quartiere ‘senza’, una zona dove non c’era nulla, dove l’illegalità rappresentava il pane quotidiano ma in cui vigevano anche delle positività: la speranza e la voglia di cambiare, infatti, stavano iniziando ad emergere in quel luogo dimenticato ed è stato proprio questo a segnare il suo destino”.
Un sacerdote ma soprattutto un uomo che, col suo operato e con le sue parole, ha segnato nel profondo i cuori di grandi e piccini. È questa l’immagine, intima e profonda, che i tre autori hanno voluto conferire al prete-coraggio. Non un “santino”, dunque, ma una figura in carne ed ossa con i suoi dubbi, le sue incertezze, il suo grande coraggio e immenso amore per la vita. “Abbiamo voluto raccontare la storia di Don Pino non in modo agiografico ma studiando da vicino le contraddizione di un quartiere, la linea pastorale intrapresa dal sacerdote e descrivere, soprattutto, il contesto in cui si è trovato ad operare. – ha raccontato Francesco Palazzo – Una storia che si può leggere tramite tanti punti di vista e che vuole educare le nuove generazioni a seguire la via della rettezza proprio tramite testimonianze così importanti”.
Ad intervenire nel corso della presentazione anche Stefania Petyx: “Non ho avuto il piacere di conoscere Don Pino ma la mia strada si è comunque incrociata con il suo operato perchè, nel corso della mia carriera, mi sono occupata di alcuni servizi che riguardavano quest’uomo fantastico. – ha dichiarato la Petyx – Ho iniziato a studiare il personaggio e ad innamorarmi mentre lo facevo. Più lo studiavo e più mi rendevo conto di quanto questa città gli debba qualcosa e con credo che, ad oggi, non gli sia stato restituito tutto”.
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30 Maggio 2013, 19:36