Bellolampo, l’allarme dei sindaci | “Pagheranno i cittadini”

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09 Gennaio 2018, 13:05

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PALERMO – Compattatori ancora in fila davanti all’entrata di Bellolampo. La decisione della Regione di riservare la discarica palermitana ai soli comuni di Palermo e Ustica ha costretto cinquanta comuni della provincia a trattare l’immondizia nell’impianto mobile di una ditta privata, per poi spedire il carico in una discarica del catanese. Una soluzione che farà crescere i costi di trasporto e conferimento, denunciano i sindaci dei paesi interessati, che chiedono un incontro al presidente della Regione Nello Musumeci.

Le operazioni richiedono mezz’ora per camion: ogni mezzo entra a Bellolampo e si dirige verso la zona dedicata all’impianto della Ecoambiente Italia Srl in cui i rifiuti vengono sottoposti al processo di tritovagliatura. Dopo il trattamento i compattatori escono e prendono la strada per Catania. Un processo che ha liberato la discarica dalla pressione e ne ha allungato la vita di un mese, ma che ha fatto crescere i costi di conferimento per i cinquanta comuni che prima della crisi dei rifiuti scaricavano a Bellolampo. “Un’assurdità – dice il sindaco di Monreale Pietro Capizzi – la discarica è in parte sul territorio del nostro comune, potremmo abbattere completamente i costi di conferimento e invece siamo costretti a spostarli dall’altra parte della Sicilia”.

Uno spostamento che fa crescere i costi fino a quasi duecento euro a tonnellata, e che ha spinto i sindaci dei cinquanta comuni interessati dallo stop a riunirsi, ieri a San Cipirello, e a presentare un documento in cui manifestano la loro preoccupazione. “I sindaci – si legge nella nota – manifestano all’unisono tutta la loro preoccupazione per un settore, quello del ciclo dei rifiuti, che tocca da vicino la salute e le tasche dei cittadini. Con questo spirito, e convinti che serva la massima collaborazione istituzionale, abbiamo chiesto più volte un incontro al neo eletto Presidente della Regione. Purtroppo non abbiamo avuto risposte”. La nota prosegue annunciando un’”autoconvocazione” delle fasce tricolori a Palazzo d’Orleans per il prossimo 18 di gennaio.

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“La preoccupazione maggiore è che questi costi vengano scaricati sui cittadini”: Antonio Rini, sindaco di Ventimiglia di Sicilia, precisa che l’aumento della spesa per lo smaltimento andrà a gravare sulle tasse dei rifiuti. “Per legge i costi di smaltimento devono essere supportati dalla Tari – dice Rini – che deve coprire tutto il ciclo dei rifiuti”. Ed è anche sull’inefficienza della filiera che i sindaci richiamano l’attenzione: “C’è un errore di fondo, per esempio quando si parla di raccolta differenziata – prosegue ancora Rini – i comuni sono obbligati a raggiungere il 65 per cento di differenziata ma non devono occuparsi dello smaltimento, che spetta alla Regione. In Sicilia la filiera è inadeguata, al punto che per esempio l’impianto di compostaggio più vicino alla provincia di Palermo si trova a Marsala: in questo modo tutto il risparmio di una raccolta virtuosa diventa improduttivo”.

Per questo i sindaci chiedono di essere ricevuti dal presidente della Regione Nello Musumeci, e, si legge nella nota congiunta inviata ieri, “l’immediata ricognizione degli impianti di compostaggio e di filiera. Occorre considerare quelli già autorizzati e valutare gli eventuali ampliamenti, nel rispetto delle disposizioni di legge, per permettere ai Comuni di effettuare la raccolta differenziata, evitando costi aggiuntivi di trasporto”.

“Condivido la preoccupazione espressa da 50 sindaci al Presidente Musumeci relativamente al collasso del sistema dei rifiuti”: Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, commenta così il documento sottoscritto dai sindaci riuniti a San Cipirello. “Il collasso del comparto rifiuti è stata la prima inevitabile grana ereditata da questo Governo regionale – prosegue Aricò – e il presidente sta cercando di affrontarla in maniera organica e ponderata. Il gruppo parlamentare di Diventerà Bellissima farà la propria parte per facilitare un percorso che porti il Parlamento assieme a Governo, Comuni e parti sociali ad una irrinunciabile soluzione condivisa e definitiva in un settore così delicato e importante per la salute e le tasche dei cittadini”.

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09 Gennaio 2018, 13:05

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