02 Febbraio 2015, 08:30
3 min di lettura
PALERMO – In una partita ci sono sempre diverse partite. Chi segue da oltre un anno mister Iachini ormai conosce bene il mantra del tecnico marchigiano: lo schieramento iniziale non è per forza il migliore undici possibile e le partite possono cambiare grazie alle sostituzioni. Certo, c’è voluto un po’ di tempo prima di rendere funzionali i cambi dalla panchina, ma adesso il Palermo ha dimostrato di saper sfruttare al massimo tutte le sue frecce da gettare nella mischia a partita in corso. Si è visto contro il Verona, lo si è visto anche nelle partite precedenti. Belotti su tutti, ma non solo: il centravanti dell’Under 21 è indubbiamente l’arma più potente tenuta in panchina da Iachini, dietro di lui scalpita però anche Robin Quaison, altro potenziale spaccapartite.
Nelle ultime sette gare i cambi sono stati decisivi in almeno tre occasioni. Due di queste partite si sono concluse con una vittoria, e in entrambi i casi ad andare a segno è stato Andrea Belotti. Sembrava essersi perso dopo la doppietta al Napoli nell’esordio in serie A da titolare, invece nel suo ruolo da “dodicesimo uomo” il Gallo è tornato ad essere decisivo come ai vecchi tempi della serie B. Non sempre positivo da titolare, il centravanti bergamasco è a dir poco devastante se inserito a partita in corso. Col Sassuolo gli è bastato un minuto per mettere a segno il gol vittoria ed evitare al Palermo una beffa cocente, contro il Verona ne ha impiegato qualcuno in più prima di trovare la via della rete per la quinta volta in campionato. Anche in questo caso, però, la rete è decisiva e regala ai rosa tre punti in più in classifica.
L’altro candidato al ruolo di dodicesimo uomo è Robin Quaison. Oggetto misterioso del mercato estivo condotto da Franco Ceravolo, almeno fino alla trasferta di Firenze, quando Iachini mostra definitivamente a tutti di vedere in lui un trequartista e non una mezzala. La doppietta del giovane svedese ridà speranza al Palermo in una trasferta insidiosissima, regalando ai rosa il momentaneo pareggio. Un risultato effimero, dato che al “Franchi” si chiuderà la striscia positiva da record della squadra di Iachini, però arriva almeno una nota lieta dall’ex Aik. Con quella doppietta Quaison avanza la propria candidatura a jolly da inserire a partita in corso: da quel giorno ha visto il campo per soli cinque minuti contro la Roma, però la considerazione di cui gode all’interno dello spogliatoio è innegabilmente aumentata.
Iachini può dunque affidarsi a due armi atomiche dalla panchina. Dopo oltre metà campionato è facile anche leggere i cambi che può effettuare a partita in corso: Belotti se il risultato non si sblocca, Quaison se la situazione non cambia o una mezzala (Čočev, Della Rocca o Bolzoni) qualora si dovesse riequilibrare la squadra, con il cambio sugli esterni (quasi sempre Daprelà per Lazaar) da spendere nel finale. Il tutto con soluzioni diverse legate all’andamento della partita o al risultato, sempre che gli infortuni non mettano i bastoni tra le ruote. Possono sembrare strategie prevedibili, ma in realtà si tratta di meccanismi ben oliati. Adesso che possono risultare evidenti a tutti, Iachini ha raggiunto un primo traguardo: quello di aver automatizzato i compiti non solo degli undici in campo, ma anche di quelli in panchina. In attesa di trovare una terza freccia decisiva come Belotti e Quaison.
Pubblicato il
02 Febbraio 2015, 08:30