25 Settembre 2015, 14:39
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PALERMO – Gli incroci nel calcio esistono da sempre e quelli che emozionano, in positivo o in negativo, sono quasi sempre quelli legati ad ex allenatori o calciatori che nei loro trascorsi in altri club hanno lasciato, più o meno, un segno tangibile ai loro tifosi con un trofeo vinto piuttosto che con un gol segnato. In Torino-Palermo, gara valida per la sesta giornata di serie A in programma domenica allo stadio Olimpico, il protagonista indiscusso sarà Andrea Belotti. L’attaccante classe ’93, che nelle battute finali della finestra estiva del calciomercato ha salutato proprio i colori rosanero per quelli granata, nella sfida contro i suoi ex compagni potrebbe trovarsi infatti a disputare probabilmente la sfida più importante per lui a livello emotivo.
Per Belotti il Palermo, e in special modo l’allenatore Beppe Iachini, hanno rappresentato infatti la svolta nella carriera per un calciatore che, appena 20enne, si affacciava nel calcio che contava in una stagione di serie B poi dominata dai siciliani anche grazie ai suoi gol (10, ndr). Gol che la giovane punta di Calcinate, paese della provincia bergamasca, non ha mancato di segnare anche nella massima serie togliendosi anche qualche sfizio (vedi la doppietta al ‘San Paolo’ contro il Napoli). Ma alla soddisfazione per le prime reti in A quasi sempre subentrava la delusione per l’utilizzo col contagocce che ne faceva Iachini, figlio dell’esplosione del suo compagno argentino Paulo Dybala.
Quella sensazione, di non essere mai pienamente riconosciuto come l’attaccante principale, proseguì anche dopo per il ‘Gallo’ che, dalla cessione di Dybala alla Juventus, si è trovato a dover raccogliere una scomoda eredità. Il resto è storia di un paio di mesi fa: il Palermo che accetta l’offerta di 7,5 milioni più bonus del Torino e vira con decisione verso l’usato sicuro Alberto Gilardino. Le prime giornate di campionato hanno poi raccontato un copione diverso da quello che probabilmente lo stesso Iachini immaginava con un attacco a secco (il solo Djurdjevic in rete contro il Carpi) e una manovra offensiva che si regga più sulle giocate di Vazquez che sull’apporto dell’ex campione del mondo.
Dall’altra parte per Belotti le cose non sono andate meglio, nonostante il Torino si trovi tra le prime posizioni della classifica. Tre spezzoni di gara per il ‘Gallo’ che davanti a lui ha attaccanti esperti (Quagliarella e Maxi Lopez) e altrettanto giovani (Martinez) che lottano sempre per un posto da titolare. Chissà dunque che il tecnico del Toro Ventura, sfruttando proprio l’incrocio con il Palermo, non decida di buttare nella mischia proprio Belotti dal 1′ nel tentativo di far esplodere l’attaccante dell’Under 21. Le indicazioni della vigilia vedono il bergamasco in panchina, ma nel calcio mai dire mai.
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25 Settembre 2015, 14:39