23 Luglio 2013, 11:50
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Si è detto No alla mafia con minuto di silenzio in ricordo delle vittime della strage di via D’Amelio, si è detto No alle violenze con il commento da parte di autorevoli esponenti del mondo della magistratura, dell’imprenditoria e delle associazioni di settore. Si è detto No al pizzo con le testimonianze di chi si è rivolto all’associazione presieduta da Rosario Cunsolo, da anni in prima fila per la legalità. Libera Impresa avrà sede tra le mura del Comune, “Belpasso può fare di più e aiuteremo ad incoraggiare gli imprenditori a denunciare – ha commentato il presidente di Libera Impresa Cunsolo – il nostro territorio ha bisogno di trovare lo stimolo per fare di meglio”.
Dello stesso avviso Santi Borzì, assessore alle politiche giovanili che così ha proseguito “il futuro sta nei giovani, bisogna partire da loro, nel nostro paese purtroppo i ragazzi impegnati nel sociale non sono numerosissimi, ci auguriamo che Libera Impresa possa offrire le basi per creare nuovi gruppi di persone in lotta per la conquista dei propri diritti, primo tra tutti la libertà”.
Oltre agli imprenditori testimoni, alla presentazione hanno preso parte molte cariche istituzionali come il prefetto etneo Francesca Cannizzo, il questore di Catania Salvatore Longo, il comandante provinciale dei carabinieri Giuseppe La Gala, tuttavia la gente presente non è riuscita a riempire gli spalti dell’anfiteatro “un evento del genere avrebbe dovuto richiamare migliaia di persone – ha commentato un belpassese, casualmente di passaggio, spiega – Belpasso conta 27mila abitanti, ma i cittadini non sono stati invitati”, LiveSicilia Catania ha girato quindi l’aspra critica al sindaco belpassese Carlo Caputo che così ha replicato: “probabilmente ci sono state pecche dal punto di vista della divulgazione informativa dell’evento e questo ci dispiace, di certo le nostre porte sono e saranno sempre aperte a tutti”.
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23 Luglio 2013, 11:50