Bene confiscato ai ragazzi autistici| Ma alcuni senza casa lo occupano - Live Sicilia

Bene confiscato ai ragazzi autistici| Ma alcuni senza casa lo occupano

La zona in cui si trova il bene confiscato e assegnato all'associazione

La villetta assegnata all'associazione Corradini, ma nel week end è stata occupata abusivamente.

PALERMO - IL CASO
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PALERMO – Ad agosto il sogno è diventato realtà: le chiavi di quella villetta sono state consegnate all’associazione Pietro Marcellino Corradino. Da quel giorno i volontari e i familiari dei ragazzi autistici che la struttura dovrebbe accogliere, si sono dati da fare per pulire, sistemare ed allestire i locali, gli stessi che nel corso dell’ultimo fine settimana sono stati occupati abusivamente da alcune famiglie senza una casa. Una situazione paradossale che si verifica dopo ciò che l’associazione che si occupa di autismo definisce un calvario.

Per anni, infatti, sono stati i familiari dei disabili a sostenere di tasca propria l’affitto per la sede che si trova in via Villagrazia: quattromila euro al mese, ovvero ottocento euro a famiglia, senza contare i costi per le attività quotidiane ed i servizi, compresi sette operatori che ogni giorno dalle 9 alle 17 assistono venti adulti, alcuni dei quali sono rimasti orfani. Condizioni difficili da portare avanti, soprattutto dal punto di vista economico. I ragazzi rischiavano di finire per strada. Fino al bando che permette di destinare beni confiscati alla mafia ad enti ed associazioni, che ha riacceso le speranze.

A quel punto, infatti, qualcosa stava per cambiare: “L’associazione Corradini ha superato la selezione, ma è arrivata a pari merito con la neo costituita Associazione Volontari della Guardia Costiera – spiega Rosi Pennino, tra le fondatrici dell’associazione “L’autismo parla” -. Si è quindi proceduto al sorteggio. Uno scherzo del destino che violenta la natura stessa della legge La Torre, e che volta le spalle ai ragazzi autistici, il quale centro non è stato estratto”.

Si trattava di una villetta a Pizzo Sella, molto ampia. “E’ così partita per tutta l’estate la battaglia solidale di genitori, artisti, liberi cittadini – prosegue Pennino – che hanno chiesto al Comune di intervenire ed hanno dato vita ad un movimento, chiamato “Rumore”. Il centro Corradini è stato richiamato, gli è stato assegnato un bene confiscato in via Fratelli Allotta, dalle parti di viale Michelangelo. I nostri cuori si sono riempiti di speranze, i ragazzi avrebbero avuto una casa, ragazzi come la mia bambina per cui vorrei un giorno un posto sicuro quando non ci sarò più. Ma nel week end la struttura è stata occupata e siamo nuovamente sprofondati nello sconforto.

Una lotta di disperazione, che scoraggia e fa perdere le speranze. “I ragazzi non hanno più un luogo, sono nuovamente abbandonati al loro destino – aggiunge -. Conosciamo la solitudine di chi non ha più nulla, ma non possiamo non esprimere tutta la delusione e la rabbia nel guardare una città che mette disperati contro disabili, bisogno contro bisogno. Bambini e famiglie che non hanno una casa contro disabili gravi che la società non vede e di cui non si occupa”. 

“Da parte nostra – dice l’assessore alle Attività Sociali del Comune di Palermo, Agnese Ciulla – c’è la massima disponibilità per aiutare questi ragazzi. L’associazione deve inoltre mettersi in contatto con l’assessorato al Patrimonio che ha consegnato il bene, in modo da avviare le procedure di sgombero. Nelle prossime ore valuteremo la situazione delle famiglie che hanno occupato la struttura per trovare una soluzione: la villa è stata assegnata ai ragazzi e devono usufruirne”.


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