06 Settembre 2018, 14:23
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PALERMO – “Il mio vero nome è troppo difficile da pronunciare, qui mi chiamano tutti Piero”. Lui è un bengalese di 23 anni, un giovanissimo venditore ambulante che ogni mattina posiziona la sua bancarella lungo il marciapiede di corso Tukory, la zona in cui due studentesse sono state arrestate per aver aggredito un suo connazionale.
Una rapina violentissima, quella di cui sono accusate: avrebbero prima rubato un paio di cuffie e delle casse per la musica, la vittima le avrebbe inseguite, ricevendo in cambio calci, pugni e, alla fine, anche una coltellata al fianco. La polizia ha ricostruito quanto accaduto grazie alle immagini delle telecamere, nonostante le due ragazze avessero raccontato una versione completamente diversa: il giorno dopo la violenza, infatti, avevano riferito alla polizia di essere state rapinate da un venditore extracomunitario, per questo dovranno rispondere anche di calunnia.
Si tratterebbe dell’ennesimo caso che preoccupa le decine di ambulanti che ogni giorno collocano la propria merce in strada. Tra coloro che stazionano nei pressi della Banca Unicredit, poco dopo la chiesa di Sant’Antonino, nei pressi del supermercato di fronte e nella parte alta di corso Tukory, cresce infatti la paura. Gli ultimi episodi di cronaca che raccontano le aggressioni subite dai migranti in provincia di Palermo, hanno fatto alzare la soglia d’attenzione anche tra i giovani venditori.
Di fronte al suo banchetto pieno di cover per cellulari, radioline, accessori per pc e bigiotteria, Piero racconta: “Conosco l’uomo aggredito, ma non si vede in zona ormai da settimane”. Parla un perfetto italiano, è arrivato a Palermo quando aveva pochi mesi e abita in città con il padre. “Noi veniamo qui la mattina presto, anche per pochi spiccioli. Ma ne vediamo di tutti i colori. Ogni giorno mi trovo a contrastare tentativi di furto o a difendermi dagli insulti”.
A pochi metri dalla sua bancarella, un altro ambulante originario del Bangladesh. Vende borse e cinture: “L’altro giorno un gruppo di ragazzini ha afferrato una decina di oggetti ed è scappato via. Li ho inseguiti, per fortuna i miei amici mi hanno aiutato e sono riuscito a recuperare la merce. Nessuno ha idea di quanto sia difficile per noi acquistare ciò che dobbiamo poi rivendere, sperando di guadagnare qualcosa per mangiare”.
Ma non solo furti. Come nel caso del bengalese accoltellato, c’è un altro ambulante che ha subito la violenza. “E’ successo diversi anni fa – racconta nei pressi di via Monfenera – in quel periodo avevo la bancarella in piazza Castelnuovo, vicino al McDonald’s. Circa dieci giovani mi picchiarono con dei bastoni, volevano scappare con la mia merce, ma io mi difesi. Fui soccorso da un’ambulanza, le ferite guarirono, ma i ricordi sono ancora vivi nella mia mente, come la paura, che non mi abbandona mai”.
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06 Settembre 2018, 14:23