Beni confiscati e burocrazia |Consoli: “Occorre più coraggio”

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07 Giugno 2018, 10:51

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CATANIA – Non basta la confisca. Poi i beni strappati dalle grinfie dei delinquenti della criminalità organizzata catanese, che si sono arricchiti con azioni criminali e illecite, devono tornare nell’economia sana della città. A disposizione della comunità per scopi sociali o per contribuire al risparmio della spesa pubblica. Ma la burocrazia interrompe molte volte il percorso virtuoso messo in atto dalle forze investigative e giudiziarie. E tutto resta nel limbo. La gestione dei beni confiscati assegnati al Comune di Catania in questi ultimi anni è stata affidata a Marco Consoli. Un’esperienza che sta per concludersi.

Assessore, possiamo stilare un bilancio sui beni confiscati oggi nelle mani dell’amministrazione comunale?

Per quanto mi riguarda il bilancio è assolutamente positivo. In questo ultimo anno l’Agenzia Nazionale per la gestione dei Beni Confiscati alla Criminalità Organizzata ha assegnato al Comune di Catania circa 40 immobili (case, box e terreni). Parte di questi sono ancora nella disponibilità dell’Agenzia per ragioni di natura fiscale, altri sono già inseriti nel patrimonio indisponibile del nostro Ente.

Ultima delibera di giunta sui beni confiscati. Cosa ha riguardato?

La manifestazione di interesse verso tre terreni (di cui uno edificabile e gli altri due agricoli) confiscati ai clan Santapaola, Cappello e Laudani. La manifestazione di interesse segue solitamente una interlocuzione preliminare con l’Agenzia. Avendo personalmente acquisito dall’Agenzia la disponibilità al trasferimento di questi tre terreni, si è proceduto alla formalizzazione del procedimento. Nei prossimi giorni il consiglio direttivo dell’Agenzia delibererà in merito. Posso con cauto ottimismo dire che l’esito sarà favorevole.

Sgomberi a che punto siamo?

Abbiamo già liberato i primi 5 immobili e consegnati ai servizi sociali. L’Amministrazione ha deciso di fatto di utilizzarli come ricoveri d’emergenza. Toccherà adesso all’Assessorato alla Famiglia ed al Welfare individuare i nuclei famigliari a cui assegnare questi immobili.

Come è il rapporto con l’Agenzia?

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Assolutamente ottimo, improntato alla massima collaborazione. Qualsiasi bene confiscato da me richiesto è stato sempre puntualmente destinato anche se alcuni per ragioni burocratiche non sono ancora nella disponibilità del patrimonio del nostro ente.

Come si può accelerare l’assegnazione dei beni confiscati?

Occorre potenziare l’Agenzia con nuove risorse umane e con nuove risorse finanziarie. Bisogna in oltre snellirla di alcune sovrastrutture che la hanno, a mio avviso, solo appesantita.

Troppa burocrazia. E questo permette ai clan di pensare che nonostante i sequestri e le confische comunque lo Stato è veramente lento. Una doppia sconfitta.

A volte capita questo, ma lo Stato sta sempre più recuperando terreno. Al di la della burocrazia, occorre da parte degli enti locali più coraggio e determinazione.

C’è un obiettivo che in questo settore è orgoglioso di aver raggiunto in questo settore?

Sì, aver avviato un percorso, che se non interrotto, metterà in poco tempo a profitto sociale e morale immensi patrimoni tolti definitivamente ai clan mafiosi ancora operanti nella nostra Città.

 

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07 Giugno 2018, 10:51

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