“Beni confiscati, la legge | va modificata”

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18 Novembre 2013, 12:25

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PALERMO- “Sono d’accordo con il prefetto Caruso quando rileva che la legge antimafia va cambiata, perché è piena di criticità, soprattutto in fase di udienza di verifica dei crediti perché non consente di verificare la buonafede che si può esercitare solo nella fase della procedura concorsuale. L’accertamento dei debiti pregressi è la prima criticità”. Lo ha detto il magistrato Silvana Saguto, presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, intervenuta nella sede di Confindustria Palermo durante il convegno “La scoperta dei beni confiscati: verso l’utilitas publica”.

Tra i presenti ci sono Antonio Balsamo, presidente della sezione di Caltanissetta, Giovanbattista Tona, consigliere di Corte d’Appello di Caltanissetta, l’amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara. “Per un’impresa che non è sul punto di fallire ed è in grado di continuare si potrebbe chiedere che la verifica della buona fede avvenga prima della conclusione del procedimento – ha aggiunto Saguto – Nell’affrontare questo tema va tenuto presente che l’impresa mafiosa è pronta a farsi carico di qualunque costo, a qualunque condizione e contro qualunque legge. Il fine di queste misure non può essere afflittivo, ma di prevenzione. Va tenuto conto di un condizionamento paradossale, in base al quale il mercato si rifiuta di trattare con quell’imprenditore che non è mafioso, perché è uscito da quella zona di influenza”.

“La credibilità della legislazione antimafia si vede dalla capacità di rispettare le regole del libero mercato per quelle imprese vessate dalla mafia – ha detto Antonio Balsamo, presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Caltanissetta – Per questo è centrale il confronto con istituzioni, associazioni di rappresentanza, lavoratori”.

(Fonte ANSA)

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18 Novembre 2013, 12:25

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