28 Ottobre 2013, 17:35
2 min di lettura
CATANIA – “Venerdì scorso a Roma abbiamo deliberato formalmente l’apertura di una filiale dell’Agenzia a Catania in un bene confiscato in via definitiva”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia nazionale per la gestione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, Prefetto Giuseppe Caruso che ha preso parte ad una riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. “La Sicilia – ha continuato Caruso – ha il 43,3 per cento di tutti i beni confiscati nel territorio nazionale. Palermo e provincia ha un terzo di tutti i beni quindi non è sufficiente fare una sede a Palermo che si occupi dell’intera Sicilia. Catania avrà un ruolo primario anche perché farà da capomaglia per altre province della Sicilia Orientale”. Il luogo scelto è un immobile ubicato al Viale Africa confiscato alla famiglia mafiosa dei “Cavadduzzu”.
Un piccolo tesoro milionario quello dei beni confiscati alla mafia. Una volta lo aveva detto anche l’europarlamentare Sonia Alfano, rappresenta una vera finanziaria per l’Italia. Oggi il Prefetto ha ribadito il concetto: ”In via puramente teorica c’è un patrimonio di beni confiscati che rasenta una piccola manovra finanziaria. Molti rimangono inutilizzati perché i mafiosi sono bravi a creare tanti di quegli ostacoli, probabilmente in vista delle loro ablazione, che rendono poi difficile purificarli da tante criticità in maniera da renderle, come vogliamo fare noi, prontamente utilizzabili da parte soprattutto degli enti territoriali”.
Non è mancato il commento all’aspetto normativo della gestione dei beni confiscati da parte del Prefetto Caruso. “Nella legge di stabilità – ha dichiarato – ritengo che si stia discutendo su una proposta di rivisitazione totale della normativa istitutiva dell’Agenzia per i beni confiscati, che abbiamo proposto noi per modificare questa legge in via definitiva, e non con singoli emendamenti. E’ una legge assolutamente brillante, importantissima – ha aggiunto Caruso – che chiude il cerchio alla lotta nella criminalità organizzata con l’ablazione dei patrimoni acquisiti illecitamente e quindi sicuramente da applicare ma, come tutte le leggi, abbiamo visto che nella fase di applicazione ha fatto intravedere delle criticità per le quali sono state proposte delle modifiche. Speriamo che vengano approvate in maniera da renderla più efficace”.
Ma Caruso non nasconde gli enormi problemi che l’Agenzia deve affrontare: “La maggior parte dei beni confiscati é afflitta da grossissime criticità: ipoteche, per le quali dobbiamo batterci con le banche prima di tutto per sapere se c’era, quando hanno concesso il credito, la buona o la malafede, e poi costruzioni abusive, costruzioni abusivamente occupate, anche dagli stessi prevenuti”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia nazionale per la gestione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, Prefetto Giuseppe Caruso incontrando i giornalisti in Prefettura di Catania, dove ha preso parte ad una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. “Le complessità – ha concluso – e le criticità sono notevolissime. La difficoltà nel destinarle, purificate da tutte queste criticità sono tantissime”. (Ansa)
Pubblicato il
28 Ottobre 2013, 17:35