Bentornata, dea di Morgantina

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17 Maggio 2011, 12:14

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Tornata a casa e adesso riceve visite: la dea di Morgantina, la statua di epoca ellenistica trafugata trent’anni fa, acquistata dal Paul Getty Museum di Malibù e restituita un mese e mezzo fa alla Sicilia, è di proprietà della Regione e da oggi è esposta nella sua casa, il museo di Aidone, piccolo paese dell’entroterra dell’isola in provincia di Enna. La sua casa è stata aperta da ospiti importanti: il ministro ai Beni culturali, Giancarlo Galan, il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, il console generale degli Stati Uniti a Napoli, Donald Moore, il consigliere del presidente della Repubblica per il Patrimonio artistico, Luis Godart, e il senatore Francesco Rutelli, che come ministro dei Beni culturali promosse le procedure di restituzione della statua.

L’inaugurazione della dea di Morgantina in quella che per la Regione sarà la sua casa definitiva conclude un lungo esilio cominciato quando un gruppo di tombaroli si ritrovò tra le mani un reperto eccezionale: una statua alta due metri e 20 con il corpo panneggiato e le parti scoperte (braccia e testa) scolpite su marmo bianco dell’isola di Paro. Lo stile e la tecnica fanno pensare all’opera di un artista della scuola di Fidia. E siccome la statua è lavorata su tutti i lati gli studiosi pensano che fosse tenuta al centro di un ambiente, forse un luogo sacro. E in tal caso quella che in un primo momento era stata chiamata la “Venere di Morgantina” sarebbe in realtà una divinità pagana molto venerata nella Sicilia greca: Demetra o Kore.

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Dopo la scoperta, i “tombaroli” hanno dovuto dividere la statua in tre parti per poterla vendere sul mercato dell’arte clandestino. La magistratura ha accertato che nel 1985 venne ceduta da un trafficante di Gela a un cambiavalute di Lugano, che a sua volta la rivendette per 5 milioni e 500 mila dollari da un collezionista inglese. L’ultimo passaggio della rete commerciale illegale è del 25 luglio 1988 quando venne acquistata dal Paul Getty Museum per 18 milioni di dollari. Ricostruite le tappe del trasferimento della dea di Morgantina dalla Sicilia agli Usa, il ministro dell’epoca Francesco Rutelli ha intrapreso un’iniziativa diplomatica per la restituzione dell’opera. E dopo più di trent’anni la dea è tornata a casa.

“La statua è arrivata qui e deve restare qui, e resterà qui”. Lo ha affermato il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, all’apertura del museo di Aidone, che da oggi ospita la dea di Morgantina, preziosa statua restituita allo Stato italiano dal ‘Paul Getty Museum’ a 30 anni dal suo trafugamento da scavi abusivi nell’Ennese. “C’é un problema di viabilità ed accesso – ha riconosciuto il governatore – e ci sono 20 chilometri di strada che vanno aggiustati: mercoledì prossimo avrò un incontro con il ministro Raffaele Fitto per la rimodulazione dei fondi Fas e Por, e in quella sede la cifra che occorre per i lavori dovrà essere reperita. Nella zona – ha ricordato Lombardo – ci sono tre grandi distretti e tre grandi parchi, che mettono insieme tre civiltà: quella sicula, quella greca e quella romana. In questo contesto territoriale si può costruire un grande distretto per cui i turisti possono trovare ospitalità ed interesse per intere settimane e usufruire così a lungo di un patrimonio artistico culturale e culinario impareggiabile”.

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17 Maggio 2011, 12:14

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