13 Settembre 2018, 13:22
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PALERMO- Il giorno si avvicina, Palermo è prossima ad abbracciare Papa Francesco e si fa bella per l’attesa visita. Ma che ne pensano i palermitani? Molti di loro, impossibilitati a muoversi a bordo degli amati mezzi privati o degli odiati mezzi pubblici, sono scesi invece nella piazza virtuale dei social network.
Su Facebook si rincorrono le opinioni più disparate e variopinte, condite dalla tipica “palermitanità” capace di trasformare la città in un palcoscenico per chi ha qualcosa da dire. Il centro verrà totalmente chiuso alle auto, e c’è già chi si chiede “Ma chi ci lavora, o peggio ancora ci abita, che deve fare?”; o ancora, “La visita del Papa a Palermo coincide con la festa dei carri attrezzi”, scrive qualcuno evidentemente scontento del trattamento che la polizia municipale sta riservando ai temerari in giro con l’auto.
Di pari passo con le lamentele sulla viabilità, viaggiano quelle su un altro, annoso tasto dolente del capoluogo siciliano: la “munnizza”. Non è raro trovare post come “Operatori ecologici e addetti ai lavori da lunedì avranno 5 mesi di ferie. NON HANNO MAI LAVORATO COSI TANTO”, una chiara e sfrontata accusa per la quale non servono spiegazioni. Più diplomatico un utente di un altro “big” dei social, Twitter, che ha una richiesta precisa per il Santo Padre: “Sarei ben felice se Papa Francesco al suo arrivo a Palermo facesse una bella predica ai fedeli palermitani, non solo al nostro sindaco, che la loro città non deve essere pulita solo quando c’è un grande evento, ma sempre”. E Francesco viene tirato in ballo anche in ambiti non propriamente di sua competenza, come in un’esplosiva ricetta di polemiche sul convegno all’Ars in scena in queste ore, con l’ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, protagonista assoluto.
A detta di un utente del social che cinguetta, in città l’attenzione in merito non sarebbe quella dovuta proprio a causa di Sua Santità: “Cuffaro, condannato per mafia, relatore sui diritti dei detenuti. All’Assemblea regionale siciliana. Ah già, tanto arriva il Papa a Palermo che perdona tutti”.
Tanti, però, anche i messaggi di benvenuto (con largo anticipo) e le manifestazioni d’affetto postate dai profili di onlus e centri d’accoglienza e recupero. C’è anche chi prova invidia per i palermitani e li considera fortunati perché saranno presenti per la grande occasione: qualcuno scrive: “Ci prepariamo ad accogliere il Papa, spero di riuscire a vederlo all’arrivo”, e la replica di un altro utente non si fa attendere: “Come vorrei essere a Palermo”. Post come questo sono all’ordine del giorno, ma basta una ricerca tra i meandri di profili e pagine per vederli sovrastati – per numero e seguito – dai malumori dei palermitani scontenti di un grande distacco, che divide la Palermo che aspetta il Papa e quella vissuta tutto l’anno.
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13 Settembre 2018, 13:22