27 Giugno 2013, 18:45
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PALERMO – “Il fatto non sussiste”. E’ stato assolto dal Tribunale militare di Napoli Vincenzo Colella, maresciallo luogotenente, ex comandante di una motovedetta della Guardia Costiera di Palermo.
La vicenda processuale che lo riguarda aveva avuto iniziio in seguito ad alcuni esposto anonimi secondo i quali Colella, avrebbe commesso alcuni illeciti nel corso delle operazioni di salvataggio e monitoraggio dei clandestini che arrivavano sull’isola di Lampedusa con i barconi della speranza.
Il reato di peculato, di cui era accusato, si basava su una presunta manomissione dei contatori del carburante dell’unità navale: un metodo che avrebbe permesso di caricare meno combustibile di quanto effettivamente acquistato dall’amministrazione.
Secondo l’accusa, la differenza del carburante sarebbe così stato utilizzato da conoscenti per le loro imbarcazioni, che in quel periodo, avrebbero attraversato le stesse acque. Gli esposti avrebbero parlato anche di costi di rottamazione, in questo caso di un ciclomotore, che sarebbero stati evitati grazie al trasporto del mezzo a bordo della motovedetta: sarebbe quindi stato smontato a pezzi che sarebbero poi stati gettati in mare.
“Io non so niente – dichiarò Vincenzo Colella due anni fa, all’inizio delle indagini della Procura di Napoli – e sono certo di poter fare chiarezza su tutto ciò che mi viene addebitato”. Per il maresciallo, difeso dall’avvocato Massimiliano Miceli, oggi è arrivata l’assoluzione.
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27 Giugno 2013, 18:45