Berlusconi dall’Annunziata | tra promesse e scuse

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09 Febbraio 2013, 14:11

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ROMA – La trasmissione di Lucia Annunziata, presenta Berlusconi da solo, invece che avere la squadra di supporto come d’abitudine per i leader ospiti del programma di Rai Tre. Puntata ricca di scontri, accuse e show quasi dimenticati, Berlusconi tira fuori alcune promesse già sentite e tenta una difesa a tutto campo contro tutti gli intervistatori. Berlusconi spiega che gli esponenti “di supporto” erano tutti impegnati con la campagna elettorale e che, in funzione della programmazione del Festival, ha preferito ottenere maggiore spazio per se stesso. Ed è sui toni polemici che inizia la trasmissione con un Berlusconi che tira in ballo la legge sulla Par Condicio e il Festival di Sanremo, che andrebbero a suo discapito, almeno secondo il cittadino più famoso di Arcore: la prima non tenendo conto del consenso della tornata elettorale precedente e il secondo a causa di personaggi notoriamente avversi al leader del Popolo della Libertà.

Berlusconi a chi domanda come mai non sia riuscito a risolvere i problemi dell’Italia in quasi vent’anni risponde che  “prima non gli è stato possibile farlo, a  causa il tradimento di Gianfranco Fini e dei suoi, che hanno ripetutamente ostacolato l’azione della maggioranza di cui facevano parte”. Giovanni Tizian, chiede come mai siano stai esclusi Dell’Utri e Cosentino ma non il presidente della provincia di Trapani, Antonio d’Al, che ha avuto diversi procedimenti penali. La risposta di Berlusconi non si fa attendere ed è schietta “Cosentino e Dell’Utri erano sotto il mirino mediatico, mentre D’Alì è meno conosciuto”.

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Lucia Annunziata sottopone al leader oltre le solite domande che da anni vengono fatte a Berlusconi, la credibilità del Cavaliere viene messa in dubbio da alcuni frammenti di testimonianze di alcuni lavoratori e imprenditori del nord. In uno di questi  contributi video diversi imprenditori veneti, ex elettori del PDL, si mostrano scettici verso le promesse fatte in questa campagna elettorale dal Cavaliere. L’ex premier risponde agli attacchi degli imprenditori spiegando di aver sempre mantenuto le promesse fatte e, laddove non fosse stato fatto, sarebbe stato dovuto all’impossibilità del Presidente del Consiglio di operare al meglio data la limitazione dei poteri, oltre che a causa del disaccordo degli alleati.

Il confronto  tra Berlusconi e la sala viene alimentato, in ultima battuta, dal segretario della Fiom-Cgil Maurizio Landini, che si chiede il perché Berlusconi non abbia fatto precedentemente quanto sta promettendo adesso in questa serrata campagna elettorale.  Per Stefano Menichini, direttore di Europa, è l’incoerenza con il passato a rappresentare un elemento di criticità nella candidatura di Silvio Berlusconi. Il giornalista della rete tedesca Gumper ribadisce, invece,  come il governo Berlusconi non sia stato e non verrebbe ben visto in futuro dalla Germania a causa dei dati sulla crescita e sulla spesa pubblica prodotti dall’Italia durante il suo governo.

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09 Febbraio 2013, 14:11

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