22 Maggio 2014, 23:23
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CATANIA – Ore 18.00. L’appuntamento è all’Excelsior di piazza Giovanni Verga. I manifesti parlano chiaro: c’è Silvio Berlusconi. Che allo stesso tempo però è anche a Roma. Né ubiquità, né magia. L’ex premier si fa presente attraverso la diretta streaming. L’emozione è uguale. O quasi. I supporter sia catanesi che della capitale, alla sua vista, sventolano alto il vessillo della rinata Forza Italia. Si sbracciano. I primi però lo fanno davanti ad un videoproiettore. Fra questi anche l’ex ministro Stefania Prestigiacomo. Non importa. C’è Vincenzo Gibiino, senatore e coordinatore regionale azzurro, a comunicare al leader di Arcore le emozioni della sala. La stessa che non riesce a trattenere l’entusiasmo davanti alla chiamata contro Rosario Crocetta: “Le elezioni di domenica – dice Berlusconi – saranno un referendum contro il suo governo. Con lui la Sicilia è condannata al totale immobilismo. È un governo assolutamente assente rispetto alla realtà dei siciliani”.
Slogan elettorale sì, ma anche un sonoro mea culpa rispetto alle divisioni che nel centrodestra isolano hanno consentito la salita a Palazzo d’Orleans dell’ex sindaco di Gela. Un mosaico che, nelle valutazioni Berlusconi, è in via di ricomposizione. Al centro di questo processo c’è Forza Italia, capace di recuperare al proprio interno Gianfranco Micciché e tenere, tra i satelliti, gli autonomisti di Raffaele Lombardo e Antonio Scavone: “Abbiamo lasciato alle spalle quelle che sono state le divisioni personali. Basate su effettive deficienze di qualche persona, ma mai – sottolinea – su contrasti circa i grandi ideali di amore per il nostro Paese. Finalmente – conclude il collegamento – in Sicilia, sembra, che i moderati non si dividano più. Sembra che abbiano raggiunto unità. Così si vince”.
Fuori dalla coalizione berlusconiana restano tuttavia fuori gli alfaniani. Una conventio ad excludendum che non sfugge al vicepresidente Ars Salvo Pogliese. Per lui poche battute, ma affilate, che riportano la platea alle questioni locali: “Secondo i sondaggi, Forza Italia è il primo partito in Sicilia. Dalla nostra abbiamo la coerenza. Una virtù che quelli dell’Ncd hanno sacrificato in cambio di poltrone, quelle di ministri e di prossimi assessori”. Parole che fanno esplodere la sala in un lungo applauso. “Sono traditori – aggiunge Pogliese – che hanno accoltellato il padre nel momento di maggior debolezza”.
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22 Maggio 2014, 23:23