10 Marzo 2013, 20:14
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CATANIA – Dopo le dimissioni del segretario provinciale del Pd Luca Spataro, interviene il deputato nazionale Giuseppe Berretta, candidato sindaco: “Le primarie vere, aperte e civiche sono un modo per aprirci alla città, un metodo che il Partito Democratico sta adottando a Roma, Messina, Siracusa, insomma dappertutto. Dappertutto tranne che a Catania. Una decisione suicida assunta dai notabili del partito che pensano ancora di poter decidere senza sentire l’esigenza di ascoltare i cittadini”.
“In questa città -aggiunge Berretta- che non governiamo da 13 anni pensiamo di scendere in campo alle amministrative, dopo un terremoto politico senza precedenti, con il volto del passato? Il voto nazionale ci ha detto con chiarezza che non siamo stati capaci di intercettare il cambiamento e noi ora vogliamo riproporre una ricetta di 20 anni fa? Quattro lustri fa c’era un’altra Italia, il paese dei sindaci del centrosinistra, l’Italia del bipolarismo. Non c’è più niente di tutto questo. Ora servono rinnovamento, cambiamento, innovazione. Se ci presentiamo con i tratti del passato rischiamo di essere spazzati via”.
“Non ci sono ragioni -conclude il deputato nazionale- perché ciò che è stato sconfitto ieri possa vincere oggi. Io penso invece che l’unica strada che possiamo percorrere é quella del coinvolgimento dei cittadini e della rottura con il passato. Una strada che ci può portare ad attrarre i voti che hanno abbandonato il centro destra e recuperare i voti nostri che si sono rivolti al M5S”.
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10 Marzo 2013, 20:14