Berti processato a Catania |Alla sbarra il “guru” dell’immunologia

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08 Marzo 2014, 06:02

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Pietro Berti (fonte www.sanmarinonotizie.com)

CATANIA – Pietro Berti era stato arrestato lo scorso gennaio a San Marino, per lui le accuse sono atti di libidine. Un medico di grido nel campo dell’immunologia nazionale ingoiato da un vortice giudiziario che lo ha portato prima in carcere ed ora ai domiciliari. Il commissario della Legge di San Marino Laura Di Bona ha già notificato il rinvio a giudizio, la prima udienza ad Aprile. 13 pazienti lo hanno denunciato ed ora dovrà rispondere alle pesanti contestazioni degli inquirenti. Il medico sembra però che il “vizietto” lo avesse da diversi anni: Pietro Berti è, infatti, imputato per violenza sessuale davanti alla quarta sezione penale di Catania, presieduta dal Giudice Fichera. E i fatti a cui fa riferimento il procedimento giudiziario, scaturito da un’ordinanza firmata dal Gip Daniela Monaco Crea, risalgono al 2006.

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La storia. “Tutto inizia a ferragosto del 2006 – racconta Claudio Galletta, avvocato della vittima che ha denunciato il medico  – quando contatta Pietro Berti, luminare di immunologia, in quanto la mia assistita soffre di lupus. Molti specialisti le hanno parlato delle grandi capacità di Berti definendolo esperto e uomo capace. Avvengono i contatti e Berti le fissa un appuntamento in un noto albergo di Catania per il 14 agosto”. E in quell’occasione la giovane, allora nemmeno trentenne, incontra Berti accompagnata dal suo fidanzato. I due, l’immonologo e la donna, si confrontano sulle condizioni e i sintomi. Berti dopo aver fatto una prima anamnesi fissa la prima visita: il 16 agosto in uno studio medico a Catania. “In quell’occasione – aggiunge l’avvocato a LiveSiciliaCatania – Berti avrebbe chiesto alla mia assistita se avesse dei disturbi alle ghiandole mammarie. E lì la palpeggia al seno”. Una situazione che mette in allarme la donna, ma ripensandoci cerca di calmarsi e si presenta al secondo appuntamento, questa volta in compagnia di un’amica. Ed è lì che sarebbe avvenuta l’ipotesi di reato. La giovane segue le istruzioni di Berti si spoglia e si sdraia sul lettino per la visita medica, l’uomo le attua una vera e propria “ispezione vaginale” con le dita. Alle domande della paziente Berti risponde che è nella procedura capire se soffrisse di secchezza vaginale. “Particolare – evidenzia l’avvocato – che la mia assistita aveva già chiarito nel primo incontro”. La donna non ci vede chiaro così al terzo appuntamento si presenta dall’immunologo con la sorella, infermiera, che entra subito in conflitto con Berti. Singolare il commento dello specialista sanmarinese alle interferenza della sorella: “Lei sta rovinando il feeling – avrebbe detto – che si era creato tra paziente e medico”. A questo punto la donna ha denunciato il caso.

Il processo. Sono trascorsi quattro anni prima che Berti fosse convocato dalla magistratura catanese per essere ascoltato in merito ai fatti contestati. “Abbiamo presentato – dichiara l’avvocato Galletta -diversi solleciti alla procura di Catania, poi finalmente il procuratore aggiunto Marisa Scavo ha svolto l’interrogatorio”. Nel 2012 lo specialista è stato rinviato a giudizio per violenza sessuale. L’ultima udienza ha subito un rinvio, si tornerà in aula il 9 maggio. Procede lentamente il processo: sul banco degli interrogatori si sono susseguiti i testimoni chiave di questa vicenda: l’ex fidanzato, la sorella ed ora toccherà all’amica, quella che avrebbe assistito all’ispezione vaginale contestata. Pietro Berti, difeso dagli avvocati catanesi Salvatore Pavone e Vittorio Basile, ha sempre respinto ogni accusa. Nessun atto di violenza sessuale. Sarà una sentenza a decretare quelle che, al momento, sono presunte responsabilità.

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08 Marzo 2014, 06:02

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