13 Dicembre 2015, 20:15
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MILANO – L’Orlandina non guarisce. Non che ci si aspettasse una vittoria a Milano, ma contro un’Olimpia reduce dalla beffa europea si poteva e si doveva far meglio. Sicuramente giocarsela per più di un quarto avrebbe dato un altro sapore alla – preventivabilissima – sconfitta sul parquet dell’Armani, che non crea grossi problemi alla classifica di Capo d’Orlando solo perché Torino continua a perdere e Bologna non è riuscita a battere Trento in trasferta. Terzo k.o. consecutivo, dunque, dopo i due casalinghi contro Sassari e Cremona, con un passivo mitigato solamente dalla buona prestazione di Laquintana: il playmaker pugliese chiude la propria serata con 11 punti e 4/5 dal campo, mentre il miglior marcatore biancazzurro è Bowers, autore di 14 punti. Per l’Armani cinque giocatori in doppia cifra, con Simon miglior marcatore a quota 13 punti.
Milano parte forte con un parziale 9-0 dopo l’iniziale vantaggio paladino con Ilievski. La squadra di Griccioli reagisce con Bowers, autore di dieci dei quattordici punti realizzati nel corso del primo quarto: sette punti in sequenza dell’ala americana, con in mezzo i liberi di Hummel per l’Olimpia, ricuciono le distanze fino al -2. Jenkins evita il sorpasso appoggiando al tabellone, ma ancora Bowers va a segno dall’arco per il 13-12. È nuovamente Jenkins ad evitare sorprese, con l’Orlandina che riesce a restare a contatto grazie a Metreveli da sotto. Il primo tentativo di fuga di Milano arriva ad inizio secondo quarto a suon di triple: Simon, Lafayette e Cinciarini puniscono in totale libertà dall’arco per il +12, Capo d’Orlando trova la sveglia con i primi canestri della serata di Perl e Jasaitis fino a dimezzare lo svantaggio. Una rimonta che si ferma a metà strada, perché Barac e Simon riportano le distanze sulla doppia cifra e i biancazzurri non trovano più il canestro dal campo. McLean da sotto e Macvan in contropiede allargano ulteriormente la forbice e all’intervallo lungo Milano è avanti 41-28.
Il massimo vantaggio della squadra di Repesa sale a quota ventidue al rientro sul parquet. Bowers risponde in tap-in al primo canestro di Macvan, poi Milano realizza un parziale 11-0 che mette in ghiaccio il risultato. L’Orlandina ritrova la via della retina con Jasaitis, senza però rientrare in partita. È Milano, anzi, a realizzare l’allungo con Simon e col gioco da tre punti di McLean, portandosi sul +25. I padroni di casa, senza più assilli, abbassano i ritmi di gioco, e Capo ne approfitta per portarsi almeno sotto le venti lunghezze di distanza. Oriakhi completa un gioco da tre punti, Jasaitis mette la prima tripla della serata e Laquintana dal palleggio trova il canestro del -19. A riportare al largo l’Olimpia ci pensano Cerella e Jenkins dall’arco, per il 67-44 con cui si apre un ultimo quarto di pura accademia. Cerella, Lafayette e Simon hanno vita facile dall’arco e alzano l’asticella del massimo vantaggio a trenta lunghezze. Repesa dà giustamente spazio alla panchina, l’Orlandina sembra riuscire ad andare a segno solo con Laquintana e le due squadre si trascinano fino alla sirena, con un 84-57 impresso sul tabellone del Forum. Nulla di immeritato, in fin dei conti.
EA7 EMPORIO ARMANI MILANO-BETALAND CAPO D’ORLANDO 84-57 (18-14, 41-28, 67-44)
MILANO – Cerella 6, Cinciarini 13, Jenkins 10, Hummel 4, Barac 8, McLean 10, Lafayette 8, Amato, Macvan 10, Magro 2, Pecchia, Simon 13. Allenatore: Repesa.
ORLANDINA – Ilievski 2, Perl 9, Jasaitis 9, Bowers 14, Oriakhi 3, Stojanovic 4, Ihring, Basile, Laquintana 11, Nicevic 3, Munastra ne, Metreveli 2. Allenatore: Griccioli.
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13 Dicembre 2015, 20:15