Pd, scontro generazionale sulla scelta del candidato sindaco?

Pd Catania, Bianco vs Barbagallo: è scontro generazionale?

La nascita del Fronte progressista e la candidatura a sindaco di Maurizio Caserta segnano la frattura tra i dem etnei.

CATANIA. “Quando Enzo Bianco era sindaco per la prima volta a Catania c’era ancora Antognoni in campo, Nelson Piquet che correva in Formula 1 e Ingemar Stenmark volava sulle piste da sci. Adesso c’è in campo una nuova generazione per Catania”. Tra Enzo Bianco e il Partito democratico siciliano a trazione Anthony Barbagallo è in atto uno scontro? Di certo c’è che il segretario regionale dem si è lasciato andare a qualche considerazione piccante sull’ex primo cittadino catanese. E lo ha fatto non soltanto a margine dell’avvio della campagna elettorale di Maurizio Caserta (che potrebbe avere tra gli avversari proprio Bianco), ma all’indomani del botta e risposta con Elisabetta Vanin.

Bianco vs Barbagallo

Due generazioni sicuramente a confronto e che parlano due lingue differenti. “Enzo Bianco – dichiara il segretario dem – ha scritto una stagione importante per Catania. La scrisse quando io ero piccolino. La stagione della primavera catanese fu straordinaria. Oramai ho un ricordo sbiadito ma certamente Bianco può dare il suo contributo. Se lo vorrà dare, saremmo ben lieti che lo dia nelle liste del Pd a sostegno di Caserta”.

Barbagallo, dunque, si sofferma anche allo scontro in atto all’interno del partito catanese in vista del voto di maggio. Un scontro segnato dalla candidatura in solitario dello stesso Bianco, sostenuto peraltro dall’ex segretario del pd provinciale, Angelo Villari (entrato in rotta di collisione con i vertici regionali del partito), e Giancarlo Cancelleri, storico esponente M5s e compagno di opposizione dello stesso Barbagallo nella scorsa legislatura Ars.

Dentro o fuori dal Pd?

“Enzo Bianco fuori dal Pd? Chiedetelo a lui. Noi non lo abbiamo visto partecipare né negli organismi in questi mesi e neanche alla vita politica del partito”, ha ribadito Barbagallo che resta fermo sul percorso intrapreso con le anime del Fronte progressista. 

Bianco vs Barbagallo dunque? “Maurizio Caserta – ha aggiunto il segretario dem – è il terminale naturale del coordinamento dei tavoli, portando avanti tante iniziative, ascoltando le quasi mille persone che hanno partecipato a questi i tavoli. Un progetto, dunque, partito dal basso. Possiamo dire che c’è un’alternativa vera rispetto alla gestione passata della città. Si respira una ventata di aria fresca, di aria nuova”. 

Barbagallo, intanto, guarda oltre il Vulcano e spiega il valore politico dell’esperimento che vede in Maurizio Caserta il frontman. Una partita, cioè, di portata nazionale. “Catania – spiega – è l’unica città siciliana chiamata al voto dove il Pd e i Cinquestelle stabiliscono un accordo strutturato. A Catania, dunque, Elly Schlein e Giuseppe Conte misureranno la capacità di intesa”.


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