28 Agosto 2011, 08:53
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Senatore Enzo Bianco, tra Pd e Fli è scontro aperto. Lei da tempo si oppone alla grande alleanza che sostiene il governo lombardo, in cosa ha sbagliato, secondo lei, il suo partito?
“La proposta di Fli purtroppo non collima con la linea decisa dal Pd: per il nostro partito le primarie per la scelta del governatore sono una condizione irrinunciabile. Dunque l’apertura di Briguglio lascia il tempo che trova se non per la evidente necessità di dare vita a un governo diverso da quello attuale, legittimato da un voto popolare. Io ho sempre detto no al sostegno al governo Lombardo perché ne conosco i metodi politici e perché il Pd deve mantenere una fisionomia chiara e offrire un’alternativa credibile al modo di intendere la politica di Lombardo e del centrodestra. Però è stato il partito, unitariamente, a considerare chiusa l’esperienza del governo tecnico attuale e a porre i paletti per una alleanza politica che porti a un nuovo governo per una nuova stagione per la Sicilia”.
Crede che si troverà l’accordo per l’alleanza elettorale?
“Vedremo. Attualmente non mi sembra che ci siano ancora le condizioni. Il PD deve avere una centralità in qualsiasi tipo di coalizione. Lombardo peraltro non intende farsi da parte e gioca su più tavoli come ha sempre fatto. La proposta di Fli, così com’è non mi sembra accettabile. Inoltre il Terzo Polo non è solo Lombardo. L’Udc regionale, per non parlare di quella nazionale, ha un ruolo di guida del settore centrista. E poi c’è la questione della sinistra, a cui il Pd non vuole e non deve rinunciare”.
Governo politico, è favorevole o contrario? Perché?
“Sono favorevole se le condizioni poste dal Pd, ovvero primarie, voto anticipato e alleanza che comprenda anche Sel e Idv, saranno soddisfatte. Certo non si può pensare a un ingresso in maggioranza in un governo dove Lombardo sia, com’è adesso, il solo deus ex machina. Per questo occorre un passaggio elettorale con una proposta chiara agli elettori. Non possiamo peccare di coerenza per la seconda volta”.
L’operazione ‘Lombardo’ ha fatto crollare i consensi del Pd. Cosa deve fare il suo partito per riconquistare la fiducia negli elettori?
“Il partito ha commesso secondo me un errore nel sostenere il governo Lombardo. Di questo adesso si stanno rendendo conto anche i più generosi fra i Democratici che hanno voluto tenere a galla il presidente della Regione pensando fosse per il bene della Sicilia. Il partito adesso ha deciso una linea e il segretario Lupo sta lavorando in questa direzione e lo incoraggio nel tenere ben dritta la barra del timone. Ha fatto bene a non andare al “vertice di maggioranza” di ieri. Prima occorre avere delle risposte alle questioni politiche poste dal Pd. Poi sarà il partito, il 19 settembre, a trarre le conseguenze. E se non ci saranno le condizioni per una larga alleanza politica, la decisione dovrebbe essere automatica. E poi c’è sempre da consultare la base: ricordiamoci che c’è il referendum per il quale sono state raccolte le firme di oltre 5 mila iscritti al partito. L’alleanza con Mpa va assolutamente sottoposta al consenso dei nostri elettori. Lombardo, con il suo Movimento, è stato il nostro avversario alle ultime regionali e ci siamo posti come alternativa a quel modo di fare politica che non ci appartiene. E’ una questione di coerenza. La stragrande maggioranza degli elettori Pd non ha mai capito l’appoggio al governo Lombardo. Non possiamo ignorare i nostri elettori, è anche una questione di rispetto oltre che di chiarezza. Altrimenti sì che rischiamo di perderli”.
Lombardo candidato alle primarie. E’ fantapolitica o avverrà davvero?
“Le primarie per la scelta del candidato governatore sono uno dei punti posti dal Pd per un governo politico sostenuto da un’ampia alleanza. Lombardo non può essere il nostro candidato, è incompatibile con i nostri valori anche dal punto di vista morale, viste le vicende emerse nelle delicate indagini dell’inchiesta Iblis”.
Il governatore ha dichiarato guerra agli sprechi. Ha qualche suggerimento da dargli?
“Certamente soffiare sul fuoco delle spinte autonomiste-separatiste di alcune porzioni di territorio che vogliono diventare Comuni, proprio quando nel resto del Paese si fa l’opposto, mi sembra un atto di arroganza politica. E poi si dovrebbe avere il coraggio di tagliare davvero gli enti che sono soltanto dei carrozzoni per spartire poltrone e distribuire prebende e clientele, enti che invece di sopprimere davvero Lombardo si preoccupa soltanto di commissariare. Ma è difficile per uno come lui, che di questa rete di sottogoverno ha fatto una chiave del suo potere politico-clientelare”.
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28 Agosto 2011, 08:53