06 Gennaio 2018, 19:05
4 min di lettura
CATANIA – Parlano di Roma ma guardano a Catania. E all’appuntamento con le amministrative all’ombra dell’Etna. In attesa della nuova geografia politica che consegnerà il voto del 4 marzo, i “big” etnei non stanno certo con le mani in mano in vista dell’altro importantissimo appuntamento elettorale, con le amministrative previste nel maggio 2018.
Palazzo degli elefanti è infatti meta ambita, sia a destra che a sinistra, e conquistarla segnerebbe un punto importante per la coalizione che dovesse riuscire nell’intento.
Nel primo caso, si tratterebbe di una Reconquista, un ritorno alla “normalità” dopo la parentesi bianchista (prima di Enzo Bianco la città è stata amministrata per 13 anni da giunte di centrodestra); nel secondo caso, invece, sarebbe una riconferma.
Il candidato sindaco della coalizione infatti dovrebbe essere, come annunciato da lui stesso, l’uscente Enzo Bianco che, per ottenere la poltrona di Palazzo degli Elefanti nel 2013, si affidò a un’ampia coalizione che gli fece evitare il ballottaggio, riuscendo ad essere eletto al primo turno. Un’operazione che fu possibile grazie alle larghissime alleanze tessute prima del voto che lo portarono a Palazzo grazie all’appoggio, tra gli altri, degli ex autonomisti di Lino Leanza.
Scenario, quattro anni dopo, profondamente mutato, che potrebbe cambiare ulteriormente dopo il voto romano, e che potrebbe rendere più difficile la rielezione dell’ex Ministro degli Interni a Palazzo degli Elefanti. Tanto che lo stesso Bianco ha tentato di sganciarsi dai partiti parlando di candidatura civica, sulla scorta del modello che ha confermando Orlando sindaco di Palermo.
In ogni caso, per sperare di poter essere rieletto, Bianco potrebbe non poter fare a meno del sostegno di Luca Sammartino, il leader, consacrato da 32 mila voti ottenuti alle Regionali, del Partito democratico etneo. Difficile immaginare un Bianco quinquies senza l’appoggio del deputato regionale.
Tra i due, dopo un momento di tensione, da tempo è in vigore un accordo di non belligeranza, siglato con ingresso di Nuccio Lombardo nella giunta comunale, e con la nomina di posizioni importanti, come la presidenza dell’Amt, l’azienda di trasporto locale, di persone vicine al medico catanese. L’appoggio, dunque, non dovrebbe mancare, ma nei corridoi di Palazzo continuano a riecheggiare voci discordanti secondo cui gli articolisti potrebbero puntare su un proprio cavallo, magari su una donna.
Ciò non esclude il fatto che il deputato democratico possa organizzarsi e sostenere, con apposita lista o piazzando alcuni uomini nei posti chiave, anche il candidato avversario. Una sorta di puntata a cavallo, operazione già riuscita nel 2013: Sammartino, oggi, ha infatti due gruppi di riferimento a Palazzo – Articolo 4 e Catania 2.0.
Il sindaco Bianco, o un eventuale altro candidato potrebbe poi contare, sul sostegno dell’altro deputato democratico eletto a Catania, Anthony Barbagallo, la cui corrente è oggi rappresentata in Consiglio comunale da Ersilia Saverino.
Un appoggio che potrebbe arrivare anche da Angelo Villari e Concetta Raia, rimasti a bocca asciutta alle ultime consultazioni regionali. L’ex segretario provinciale della Cgil ha ricoperto per anni il ruolo di assessore ai Servizi sociali della giunta Bianco, anche se l’esponente dell’area Demosì del Pd non ha ricevuto particolare sostegno da parte del primo cittadino nel corso dell’ultima campagna elettorale.
Anche il parlamentare Giuseppe Berretta, tra i principali oppositori interni al sindaco Bianco, almeno all’inizio dell’attuale sindacatura, non dovrebbe più rappresentare un ostacolo per Bianco. Che potrebbe contare anche sul sostegno degli ex Ap, Pino Firrarello e il genero, il sottosegretario Giuseppe Castiglione, per quanto il gruppo di riferimento in Consiglio, Progetto popolare, si sia squagliato con la fuga dei tre componenti, confluiti prima delle regionali nell’Udc e in Fratelli d’Italia.
Come si comporterà Nicola D’Agostino, il leader “catanese” di Sicilia futura, resta un’incognita. Almeno fino a quando non si sapranno i nomi in corsa alle Politiche. L’ex esponente dell’Udc lombardiano, proprio sulle pagine di LiveSicilia, non ha nascosto la volontà di “riscuotere” il prezzo dell’alleanza con il Pd alle Regionali e i due deputati eletti all’Ars. Insomma, la permanenza nel centrosinistra dei futuristi non è fatto scontata. A Palermo come a Catania.
Sul fronte centrodestra, al netto dei rumors che vorrebbero già siglato un patto del Nazareno in salsa etnea, si lavora invece al candidato sindaco da contrapporre a Enzo Bianco. Il nome dell’ex vicepresidente dell’Ars ed eurodeputato di Forza Italia, Salvo Pogliese, avanzato e mai smentito, potrebbe però sfumare di fronte a una più comoda candidatura al Parlamento. Cruccio della coalizione in generale, e degli azzurri in particolare, in questa fase sarebbe proprio la scelta dell’uomo o della donna giusti. Il candidato potrebbe arrivare da una delle altre anime dell’alleanza nata con il famoso patto dell’arancino.
Infine, il Movimento 5 Stelle: nonostante le smentite, sembra ancora il senatore uscente – e ricandidato – Mario Giarrusso il più probabile candidato dei pentastellati. Che nel 2013, in controtendenza con tutto il Paese, non riuscirono a eleggere nemmeno un consigliere. Un altro flop, in casa dei grillini, sarebbe da scongiurare.
Pubblicato il
06 Gennaio 2018, 19:05