30 Settembre 2010, 20:30
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Nubi dense di polemiche e sospetti incombono sul Teatro Massimo di Palermo. Nuove critiche si addensano sulla gestione portata avanti da Antonio Cognata, sovrintendente del Teatro dal 2004. Stavolta la bagarre riguarda la decisione presa dal Cda della Fondazione Teatro Massimo di affidare il servizio di biglietteria ad una ditta esterna, nonostante lo stesso servizio sia già svolto dal personale interno al teatro.
L’appalto, assegnato mediante asta pubblica, prevede l’affidamento triennale del servizio, dal 1 ottobre 2010 al mese di luglio del 2013, con un importo a base d’asta pari a 185 mila euro. “Perché affidare ad una ditta esterna un servizio che già esiste ed è svolto da anni in maniera professionale dai dipendenti del Teatro Massimo? – si chiede Salvatore Orlando, consigliere comunale del Partito democratico -. In un momento in cui Cognata piange la miseria della casse del teatro, la scelta di destinare denaro pubblico per un servizio assolutamente superfluo è quanto meno sospetta”.
Il caso era stato sollevato in Consiglio comunale nei giorni scorsi, a seguito di un’interrogazione presentata da Orlando e dal compagno di partito Davide Faraone. Nell’atto venivano chieste al sindaco Diego Cammarata (che della Fondazione è presidente) spiegazioni sulla decisione. “Non abbiamo ricevuto risposte, né dal sindaco né dai componenti del cda – dichiara Orlando-“.
Sui motivi dell’esternalizzazione si interroga anche Maurizio Rosso, segretario di Slc Cgil di Palermo: “Gli attuali addetti alla biglietteria del teatro sono lavoratori assunti a tempo indeterminato e non possono essere licenziati. Quindi il perché non può essere cercato negli esuberi. Questa decisione è stata presa in maniera unilaterale dalla Fondazione che, in deroga al contratto nazionale, non ha voluto convocare i sindacati”.
La protesta ha toccato il culmine stamattina, giorno di scadenza per la presentazione delle domande da parte degli aspiranti appaltatori. “Dopo il sit-in organizzato a Piazza Verdi dai consiglieri comunali di ogni schieramento politico e dai sindacati – racconta a livesicilia.it Salvatore Orlando -, io e altri due consiglieri comunali, Fabrizio Ferrandelli (Idv) e Stefania Munafò (Pdl) siamo andati alla Fondazione, dove si stava svolgendo la gara. Giunti lì ci è stato impedito di entrare dal presidente della commissione. Il bando precisava che la gara si sarebbe svolta in seduta pubblica, ma così non è stato. E’ molto strano che ci sia stato impedito di partecipare o di avere informazioni sulle ditte che hanno presentato richiesta”.
“In ogni caso – conclude Orlando – domani mattina presenteremo una denuncia ai carabinieri. Quello che si sa per adesso, in via informale, è che solo una ditta si è presentata alla gara – dichiara una fonte vicina ai sindacati, che preferisce rimanere anonima -. Il che non può che fare sorgere dei sospetti”. Intanto l’ufficio acquisti del Teatro Massimo, organo che si occupa dei bandi di gara, interpellato da livesicilia.it, non ha voluto rilasciare dichiarazioni né dare spiegazioni o informazioni sul bando di gara oggetto di tante polemiche. E il mistero si infittisce.
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30 Settembre 2010, 20:30