Bilanci, comuni al tracollo| Allarme di Anci e Asael - Live Sicilia

Bilanci, comuni al tracollo| Allarme di Anci e Asael

Orlando e Cocchiara: "Enti locali condannati al dissesto".

la protesta delle associazioni
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PALERMO – “Mentre l’Ars, a pochi mesi dalle prossime elezioni amministrative, si affanna tra mille incertezze e un clima di estrema confusione a modificare, ancora una volta, la legge elettorale, in Conferenza Regione-Autonomie locali per la prima volta, dall’inizio dell’anno, è stata ufficializzata la volontà di determinare il dissesto finanziario dei comuni, dei liberi consorzi e delle città metropolitane dell’Isola. Infatti, nonostante siano scaduti da mesi i termini per l’approvazione del bilancio di previsione 2016 dei comuni (30 aprile) e dal 31 luglio anche quelli per città metropolitane e liberi consorzi, si è appreso che quanto previsto dall’art.7 della legge di Stabilità regionale per l’anno 2016, rimarrà in buona parte lettera morta determinando conseguenze che, come è di tutta evidenza, a distanza di otto mesi dall’inizio dell’anno, risultano non essere più sanabili”. Lo hanno reso noto i sindaci della delegazione Anci Sicilia presenti alla Conferenza Regione- Autonomie Locali.

L’Asael, si legge in una nota, “di concerto con le altre rappresentanze delle autonomie non ha potuto fare altro che esprimere un parere contrario alla proposta del Governo, chiedendo pur tuttavia di dare corso ai procedimenti che possano portate ad emettere i provvedimenti relativi ai precari ed alla spesa corrente, oltre i provvedimenti per i Comuni in dissesto, chiedendo nel contempo al Governo un incontro urgente per avere le opportune garanzie per la copertura integrale di quanto di spettanza ed affrontando il nodo della spesa in conto capitale”. “Da queste considerazioni –sottolinea il Presidente dell’Asael, Matteo Cocchiara – non possiamo come mondo delle autonomie non rimanere attoniti rispetto a questo ennesimo tentativo della politica regionale di espropriare ai Comuni il proprio diritto-dovere di governare i territori ed i loro bisogni quotidiani. Siamo arrivati ormai quasi ad un punto di non ritorno per le sorti stesse della vita delle rappresentanze democratiche, a cui la politica nel suo complesso ha il dovere di dare risposte urgenti e complete, perché è evidente che siamo ormai al collasso dello stesso sistema Regione”.

“Più in particolare – ha aggiunto la delegazione dell’Anci – ieri il Governo regionale ha certificato che, a differenza di quanto previsto dalla legge 3/2016, i 115 milioni e i 30 milioni destinati rispettivamente alle spese di investimento dei comuni e delle ex province ed utilizzabili espressamente anche al pagamento delle rate di mutuo, non sono utilizzabili per tale finalità, mentre gli ulteriori 50 milioni destinati “prioritariamente al pagamento delle quote capitale delle rate di ammortamento dei mutui accesi per il finanziamento di spese di investimento” non sono allo stato attuale disponibili e non si ha certezza su quando lo saranno”.

“Anche le ulteriori risorse relative al Fondo perequativo (pari a 340 milioni di euro) – hanno continuato i rappresentanti dell’AnciSicilia – e quelle destinate al pagamento del personale precario (182 milioni circa) subiranno allo stato attuale una decurtazione del 9 per cento e non si comprende come ciò possa essere gestito in termini di bilanci comunali. Tutto ciò conferma quanto sia grave la condizione di precarietà e di incertezza del sistema degli enti locali siciliani, che, come l’AnciSicilia e la stessa Corte dei Conti hanno in più occasioni denunciato, dipende strutturalmente dalle risorse regionali. Un tale quadro condiziona in maniera diretta la risoluzione di altri problemi decisivi per gli enti locali quali l’avvio e la prosecuzione delle procedure di rinnovo contrattuale o stabilizzazione per i lavoratori a tempo determinato e la definizione, attraverso l’indizione delle elezioni di II livello, del nuovo quadro di governance nei liberi consorzi e nelle città metropolitane”.

“Per tali ragioni – ha concluso il presidente Orlando – l’Anci Sicilia invierà una formale richiesta al Governo nazionale affinché, sin dalle prossime ore, si possa avviare un articolato confronto con la Regione Siciliana e le Autonomie locali dell’Isola per individuare le soluzioni urgenti che consentano di arrestare l’ormai inevitabile tracollo finanziario e le gravissime ripercussioni che ciò determinerebbe sui cittadini. In assenza di risposte proporzionate alla gravità della situazione saremo costretti ad avviare iniziative di protesta e ad intraprendere azioni legali presso ogni autorità competente”.

LA NOTA DEL CSA
“Nel condividere il documento con cui l’ANCI Sicilia ha preannunciato una formale richiesta al Governo Nazionale per l’avvio di un confronto sul tracollo finanziario degli enti locali causato dalle dissennate azioni politiche e finanziarie del Governo Crocetta e dell’ARS, il CSA ribadisce, per bocca del Segretario Regionale Giuseppe Badagliacca e del responsabile delle “Ex Province” Santino Paladino, l’assoluta urgenza di esautorare una classe politica rivelatasi incapace, a tutti i livelli, di difendere i servizi erogati e gli interessi dei lavoratori di ruolo e precari di Comuni, Città Metropolitane e Liberi Consorzi. Contestualmente il CSA sottolinea la necessità di ripensare all’utilità dello Statuto Speciale, offeso, vilipeso e strumento soltanto per garantire i maggiori benefit finanziari possibili ai Deputati ed al Governo della Regione. Il CSA sarà quindi al fianco dell’ANCI nelle preannunciate iniziative di protesta e nelle azioni legali che si vorranno intraprendere”.

 

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