Bilancio, Cgil contro Crocetta |”Siamo pronti alla lotta”

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17 Dicembre 2014, 16:09

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PALERMO – Duro il giudizio della Cgil sul ritardo che si registra sui documenti economico- finanziari della regione e sulla scelta di ricorrere all’esercizio provvisorio per quattro mesi. “Ne pagheranno le conseguenze tutti i settori – dice il segretario generale regionale, Michele Pagliaro – , quelli pubblici ma anche quelli privati, perché l’incertezza sul bilancio scoraggerà gli investimenti facendo avanzare la desertificazione produttiva della Sicilia. Ho tutta l’impressione – aggiunge Pagliaro – di un’azione di governo simile a quella dell’esecutivo precedente: molte nomine, un ricambio di dirigenti frequente ed eccessivo che da soluzione è diventato un problema, incapacità di tagliare i rami secchi e di qualificare la spesa e chiusura al dialogo sociale”. Su quest’ultimo argomento Pagliaro avverte il governo: “Se non ci sarà un confronto su un tema così cruciale per le sorti della Sicilia e dei siciliani come le politiche finanziarie e di bilancio, la nostra critica si trasformerà presto in iniziative di lotta, perché è sotto gli occhi di tutti che la situazione sociale è ormai esplosiva”. Pagliaro si dice scettico anche su alcuni interventi di riforma annunciati: “Si parla della pubblica amministrazione pensando a tagliare il lavoro pubblico, mentre non si fa nulla per qualificare la spesa intervenendo ad esempio sull’acquisto dei beni e servizi (vedi gli scandali dei pannoloni e delle tratte sociali degli aliscafi), sui costi impropri delle partecipate e tagliando i rami secchi. Tutto ciò è davvero proprio credibile e sbagliato e segno di una incapacità di fondo ad affrontare e risolvere i problemi”.

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Incapacità che “sta anche portando allo scippo delle risorse Pac da parte del governo nazionale. Il taglio di 3,5 miliardi alle regioni dell’Obiettivo convergenza- osserva Pagliaro- dimostra il tratto antimeridionalista e iniquo del governo Renzi che non esita a colpire le regioni più deboli. Non trova però alcuna giustificazione – sottolinea – l’inettitudine del governo Crocetta, che in due anni non è stato capace di programmare e spendere i fondi Ue, e anche di fronte al disastro annunciato i suoi atti o non ci sono stati o sono stati tardivi”. Pagliaro rileva che “il venir meno dei fondi Pac contribuirà a fare crescere ancora il disagio e il conflitto sociale”. Il Pac Sicilia (dopo l’ultima riprogrammazione di Fesr e Fse), al netto delle risorse impegnate, ammonta a circa 2,6 miliardi. Si rischia che saltino importanti misure di tutela dell’occupazione e politiche attive del lavoro, di potenziamento dell’istruzione tecnica e di qualità, incentivi alle imprese e aiuti alle famiglie con elevato disagio sociale. Ma anche interventi sulle infrastrutture stradali, ammodernamenti e creazione di collegamenti, sui porti, di efficientamento energetico, di mitigazione del rischio idrogeologico, per citarne solo alcuni

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17 Dicembre 2014, 16:09

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