Bilancio, strada in salita per i lavori in Commissione - Live Sicilia

Bilancio, strada in salita per i lavori in Commissione

Seduta complicata per la maggioranza.

PALERMO – L’esame della manovra in Commissione Bilancio non si sta rivelando una passeggiata. I lavori sono ripresi dopo uno stop di una ventina di minuti per le tensioni legate al fatto che il governo vorrebbe bloccare i 200 milioni del Salva Sicilia attraverso un emendamento lasciandoli nel bilancio senza indirizzarli alla Finanziaria e dunque senza passare dall’aula. Tentativo indigesto per le opposizioni. La seduta era già iniziata con il piede sbagliato. A mettere un po’ di pepe ci aveva pensato il solito Cateno De Luca che, nel pieno della seduta, aveva chiesto lo stop dei lavori lanciando una bardata alla maggioranza.

La richiesta di De Luca

Al centro del contendere c’è l’assenza dell’allegato che contiene la previsione relativa ai tagli e alla riduzione di spesa, garanzia per evitare che la norma Salva Sicilia sia resa carta straccia. “Ancora una volta dobbiamo rilevare l’approssimazione di questo governo nel portare avanti l’iter di approvazione della legge di stabilità. Ho posto una pregiudiziale chiedendo lo stop ai lavori in commissione bilancio a causa della mancanza dell’allegato che riporta la previsione relativa ai tagli e alla riduzione di spesa. Ai sensi, infatti, del punto 2 dell’accordo tra Stato e Regione per il ripiano decennale del disavanzo del 14 gennaio 2021, in relazione all’impegno di realizzare riduzioni strutturali della spesa nel periodo 2021-2029, è previsto che venga riportato uno specifico allegato alla legge di bilancio che determina annualmente la misura puntuale dei singoli interventi per il triennio di riferimento”, tuona l’ex sindaco di Messina.  E fa una previsione. 

“Salva Sicilia a rischio”

“Una mancanza che rischia di vanificare la norma Salva Sicilia. Ricordiamo infatti che la Regione Siciliana è stata autorizzata a ripianare in quote costanti, in dieci anni a decorrere dall’esercizio 2023, il disavanzo relativo all’esercizio 2018 e le relative quote di disavanzo, non recuperate alla data del 31 dicembre 2022”, argomenta. “In caso di mancata attuazione degli obiettivi di riduzione strutturale complessivi previsti ai punti 1 e 2 dell’accordo di cui al comma 843, nonché in caso di mancata trasmissione della certificazione prevista del medesimo accordo, viene meno il regime del ripiano pluriennale del disavanzo di cui al comma 841”, aggiunge il leader di Sicilia Vera.

“Appare chiaro che non stiamo tenendo conto delle condizioni che sono state poste. Abbiamo la necessità di esaminare la documentazione completa per capire se stiamo seguendo l’iter correttamente. La strategia di questo governo è compatibile con gli impegni assunti? Oggi pare di no. Ho la preoccupazione che andremo incontro a delle sanzioni. Prima verifichiamo che le condizioni poste siano rispettate e che si stiano mettendo in atto azioni coerenti”, dice il deputato. 


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