CATANIA – Il piano di rientro, rimodulato, da approvare tra le polemiche. Poi toccherà al bilancio di previsione per l’anno 2016, ormai agli sgoccioli. Sarà intensa l’attività del consiglio comunale per le prossime settimane, con sulla testa la doppia spada di Damocle. A pressare sull’approvazione del documento c’è infatti sia il commissario ad acta, nominato a Catania così come in centinaia di altri comuni in cui il documento di programmazione economica e finanziaria non è stato ancora vagliato dalle assemblee civiche e, dall’altro, la norma regionale che prevede scioglimento di Consiglio e Giunta in caso di inadempienze.
Pressioni non indifferenti anche se c’è chi, come il vicepresidente vicario del Consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono, definisce utili. “La norma regionale equilibra finalmente i rapporti tra assemblea dei consiglieri e governo cittadino – afferma. Le responsabilità prima erano solo in caso al consiglio, invece così si divide”. Non solo. Secondo Arcidiacono l’atto, in questo modo, torna a essere documento politico per eccellenza. “Chi vota no o si astiene – dice – di fatto sconfessa l’amministrazione. Il voto all’ultimo momento non permette valutazioni di merito”.
Insomma una novità che potrebbe risultare positiva. Sul commissariamento del Bilancio di previsione parla invece l’assessore al ramo, Giuseppe Girlando, che sottolinea non solo che la nomina si conoscesse già dall’estate, che riguarda moltissimi comuni siciliani e che, in ogni caso, il commissario non si è ancora insediato, “I trenta giorni non sono ancora scattati – spiega, assicurando che il documento di previsione sarà approvato oggi stesso dalla Giunta. “Oggi pomeriggio lo presento in Giunta – dice: a quel punto, dopo che la settimana prossima verrà discusso il piano di rientro. “Sarà inviato in Consiglio subito dopo”.
